Coronavirus, Lazio: 59 per cento dei positivi dalla Sardegna aveva sintomi
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Direttore: Alessandro Plateroti

Coronavirus, Regione Lazio: più della metà dei positivi dalla Sardegna aveva sintomi. Ma non sono stati fermati

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Coronavirus, il dossier della Regione Lazio. Quasi il sessanta per cento dei positivi dalla Sardegna presentava sintomi già al momento del tampone all’arrivo. Ma non sono stati fermati al momento dell’imbarco.

Torna la tensione tra il Lazio e la Sardegna per i controlli agli imbarchi per individuare e isolare i soggetti positivi al coronavirus prima della partenza. Secondo il dossier preparato dalla Regione Lazio, e inviato al Ministero della Salute, più della metà dei soggetti positivi rientrati dalla Sardegna presentava sintomi prima della partenza dall’isola ma nessuno ha fermato gli individui che rappresentavano a tutti gli effetti casi sospetti di coronavirus.

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Coronavirus nel Lazio, i controlli negli aeroporti e nel porto della Capitale

Nei punti organizzati a Ciampino, Fiumicino e Civitavecchia, quindi negli aeroporti e nel porto della Capitale, sono stati intercettati più di 760 soggetti positivi al Covid. Questi sono i dati relativi ai casi riconducibili alla Sardegna.

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Il dossier della Regione Lazio: quasi il 60 per cento asintomatici che presentavano sintomatologia sospetta

In base al dossier preparato dalle autorità sanitarie della Regione Lazio, quasi il sessanta per cento dei soggetti rintracciati già al momento del tampone a Roma presentavano sintomi riconducibili al coronavirus. Questo indica che i sintomi erano presenti già all’imbarco. Ed evidentemente a preoccupare è il fatto che le autorità competenti della Sardegna non abbiano fermato questi soggetti alla partenza.

La Costa Smeralda è stata per noi come per la partita Atalanta-Valencia per la bergamasca. Un’esplosione virale senza paragoni, almeno per i tracciamenti che avevamo realizzato fin qui nel Lazio“. Questo aveva dichiarato l’assessore D’Amato ai microfoni de il Corriere della Sera lo scorso 20 agosto. “È un tema preoccupante. Adesso il ministero della Salute dovrà affrontarlo. Anche per questo abbiamo deciso di realizzare questo rapporto e altre analisi saranno elaborate nelle prossime settimane“, aveva aggiunto.

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ultimo aggiornamento: 2 Settembre 2020 13:50

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