Coronavirus, ipotesi stop spostamenti tra Regioni fino al 31 marzo. No alla zona Arancione nazionale

Coronavirus, ipotesi stop spostamenti tra Regioni fino al 31 marzo. No alla zona Arancione nazionale

Le Regioni ‘bocciano’ l’ipotesi di una Italia tutta arancione. Possibile uno stop degli spostamenti fino al 31 marzo.

ROMA – Le Regioni ‘bocciano’ l’ipotesi di una Italia zona arancione e aprono alla proroga del divieto di spostamento tra le Regioni. Il presidente Bonaccini aveva aperto alla possibilità di inserire delle nuove restrizioni a livello nazionale, ma nell’ultima Conferenza la linea rigorista non dovrebbe passare in vista del nuovo dpcm.

La posizione delle Regioni

Una linea non comune tra i governatori che hanno cercato di trovare dei punti in comune da presentare al prossimo incontro con il premier Draghi e il resto dei ministri. Una cornice di tre punti che saranno discussi nella Conferenza Stato-Regioni.

I governatori, come scritto dal Corriere della Sera, chiedono un cambio di passo nella campagna di vaccinazione.

I presidenti delle Regioni chiedono inoltre la revisione dell’attuale sistema di regole che definisce l’entrata e l’uscita dalle diverse zone. In questo caso Toti è pronto a chiedere una Italia in fascia gialla con aperture di ristoranti, palestre e piscina e chiusure mirate. Da parte di Fedriga, invece, una richiesta di valutare le attività più a rischio per far risalire la curva e quelle che invece possono ripartire.

L’ultima richiesta da parte dei governatori è quella di decidere con anticipo le eventuali chiusure e di decidere subito gli indennizzi delle attività che saranno coinvolte da questi provvedimenti.

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Spostamenti tra Regioni, possibile proroga dello stop

Non è stato affrontato in questa riunione, ma lo spostamento tra Regioni dovrebbe essere bloccato fino al 31 marzo. La misura sembra essere condivisa anche dai governatori per evitare la possibilità di far viaggiare le varianti.

Come riportato dall’AdnKronos, nel Consiglio dei ministri di lunedì 22 febbraio dovrebbe portare alla proroga di questa misura fino alla fine di marzo. Una decisione che sembra essere condivisa all’interno della maggioranza per bloccare la diffusione delle mutazioni. Resta ancora aperto, invece, il capitolo delle misure anti-Covid da mettere in campo dal prossimo 5 marzo.

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