Coronavirus, Roberto Speranza sulla fase 2: riflettori puntati sul 4 maggio. Ma la battaglia non è vinta.
Intervenuto ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital, il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato dell’emergenza coronavirus e della fase 2, che continua a monopolizzare le discussioni, i dibattiti e le prime pagine dei giornali.
Coronavirus, Speranza sulla fase 2: “La battaglia non è vinta”
Nella prima parte della sua intervista Speranza ha parlato della fase 2. Tutti guardano con ansia alla data del 4 maggio nella speranza che possano essere allentate le misure restrittive, ma l’invito resta quello ad evitare pericolose fighe in avanti da parte delle Regioni.
“Abbiamo tutti insieme approvato le norme perché il 4 maggio sia una data attorno alla quale dobbiamo costruire questa fase 2. Mi auguro che al più presto ci possa essere un incontro tra le forze sociali e con loro irrobustire il documento del 14 di marzo che ci ha aiutato in queste settimane difficili per avere sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma voglio essere chiaro su un punto: la battaglia non è vinta”.
Pregliasco, “Anticipare le aperture vuol dire aprire i rubinetti di contatti”
Sempre dai microfoni di Radio Capital il virologo Maurizio Pregliasco ha voluto frenare i possibili entusiasmi sottolineando i rischi. Allentare le norme restrittive signifca aprire i rubinetti dei contatti sociali e aumentare quindi le probabilità di contagio.
“Anticipare le aperture vuol dire aprire rubinetti di contatti e le possibilità di infezione. Sono un po’ pessimista sulla necessità di insistere ancora, specie per i due ponti che arriveranno, quelli del 25 aprile e 1/o maggio. Dopo, credo che si arrivi a un livello di accettabilità di rischio per riaprire, specie per il lavoro e per le attività strategiche per il Paese. Bar e ristoranti dobbiamo mandarli molto avanti. Solo così riusciremo a ripartire”.
Scarica QUI la guida con tutte le precauzioni da prendere per limitare il contagio da coronavirus.