Coronavirus, si valuta il Tso per chi deve curarsi e non lo fa

Coronavirus, si valuta il Tso per chi deve curarsi e non lo fa

Emergenza coronavirus, il ministro Speranza valuta la possibilità di Tso per chi dovrebbe curarsi e non lo fa.

Il ministro della Salute Roberto Speranza parla del coronavirus e commenta le dichiarazioni del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Il Veneto, come noto, è alle prese con un focolaio importato e alimentato da un soggetto positivo al Covid che ha rifiutato le cure.

Il ministro, commentando anche le dichiarazioni di Zaia, ha prima voluto ricordare come siano già previste sanzioni per le persone positive che non rispettano l’isolamento. Poi ha fatto sapere di star valutando l’ipotesi del Tso per le persone contagiate che rifiutano le cure. Questo per evitare casi come quelli del Veneto.

Coronavirus, Speranza: “Sto valutando la possibilità di Tso nei casi in cui una persona dovrebbe curarsi e non lo fa”

Il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto ai microfoni de la Repubblica, ha ammesso che in queste ore ci sono valutazioni in corso sulla possibilità di procedere con il trattamento sanitario obbligatorio per chi dovrebbe curarsi e non lo fa.

“Sto valutando con il mio ufficio legale l’ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori nei casi in cui una persona deve curarsi e non lo fa”, ha dichiarato ai microfoni di Repubblica il ministro della Salute Roberto Speranza.

“Ma attenzione, il mio giudizio su come si sono comportati gli italiani in questa crisi è positivo, senza questa sintonia di fondo tra le misure adottate e i comportamenti individuali noi non avremmo piegato la curva”, ha voluto precisare il ministro Speranza.

Roma 09/09/2019 – Camera dei Deputati voto di fiducia al nuovo Governo / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Roberto Speranza

Capitolo scuola

Ci saranno test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica“, ha dichiarato Speranza parlando della scuola. La ripaertura degli istituti rappresenta ancora oggi una delle grandi incognite dell’emergenza coronavirus.

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