Coronavirus, stop a palestre e piscine: cosa fare con gli abbonamenti

Coronavirus, stop a palestre e piscine: cosa fare con gli abbonamenti

Emergenza coronavirus in Italia, il governo ferma palestre e piscine con il nuovo dpcm del 24 ottobre: cosa fare con gli abbonamenti.

Stop a palestre e piscine, cosa fare con gli abbonamenti. Con il Dpcm presentato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella giornata del 25 ottobre, il governo ha ufficializzato la chiusura di palestre e piscine, misura pre-annunciata nella precedente conferenza del premier, che si era preso sette giorni di tempo per decidere. E alla fine ha deciso per la chiusura.

Le misure adottate con il decreto Rilancio

Il dato di fatto è che non parliamo di una situazione nuova. Il copione di fatto è lo stesso dei mesi del lockdown, quando il governo ha disposto la chiusura di tutte le attività non essenziale. Il tema è stato affrontato e in qualche modo risolto con il decreto Rilancio.

Con il decreto Rilancio il governo prevedeva la possibilità di richiedere il rimborso per ogni tipo di abbonamento. Alla richiesta doveva essere allegata la certificazione del pagamento effettuato, quindi la ricevuta. Il rimborso poteva essere di tipo economico, quindi attraverso la restituzione del denaro, o di un secondo tipo, ossia un buono da utilizzare nello stesso entro sportivo entro un anno dalla fine delle misure restrittive. La strategia del voucher, come avvenuto anche per i trasporti, è stata fermamente condannata dalle associazioni dei consumatori.

Palestra

Coronavirus, stop a palestre e piscine: cosa fare con gli abbonamenti

Alla luce del nuovo dpcm, l’utente può procedere con la richiesta di rimborso per il periodo di chiusura forzata delle strutture. Parliamo sostanzialmente di un mese a cavallo tra ottobre e novembre. Si dovrebbe procedere quindi con un accordo tra utente e centro in questione. Nel caso non si dovesse trovare un accordo ci si potrebbe rivolgere al Giudice di Pace per la risoluzione del contenzioso.