Coronavirus, Nas indaga sui vaccini fai da te. Stop alla vendita delle U-Mask

Coronavirus, Nas indaga sui vaccini fai da te. Stop alla vendita delle U-Mask

Il ministero della Salute ha imposto lo stop alla vendita delle U-Mask: “Non sono dispositivo medico”. Si indaga anche sui vaccini fai da te.

ROMA – Il ministero della Salute ha imposto lo stop alla vendita delle U-Mask. Dopo l’inchiesta aperta dalla Procura di Milano e le perquisizione dei Nas, il Dicastero guidato da Roberto Speranza ha deciso di ritirare le mascherine dal mercato per “i potenziali rischi per la salute derivanti dall’assenza di un processo valutativo“.

Una decisione che, come riportato da La Repubblica, entrerà in vigore immediatamente. L’azienda potrebbe decidere di presentare un ricorso allo stesso Ministero o al Tar. Nelle prossime settimane ci potrebbero essere importanti novità sulla vicenda.

Controlli sui vaccini fai da te

Controlli dei Nas anche sui vaccini fai da te. Come riportato dall’Ansa, i Nas hanno fatto delle prime perquisizioni per acquisire i documenti su questo mercato. Visite degli inquirenti presso la sede del commissario Arcuri, ma anche a Perugia e in Veneto.

Nei prossimi giorni verranno effettuato degli approfondimenti per accertare meglio quanto successo. Un passaggio fondamentale per capire se ci sono state offerte illegali oppure le proposte hanno rispettato le linee guida europee.

Carabinieri

Regioni al lavoro per i vaccini

Nonostante i controlli dei Nas, le Regioni continuano a lavorare individualmente sui vaccini. Gli inquirenti vogliono capire se le dosi proposte sono quelle tolte dagli intermedi ai Paesi più poveri oppure se si tratta di un commercio legale.

I governatori, comunque, non sembrano essere intenzionati a fermarsi e proseguiranno tutti gli approfondimenti del caso per capire se possono entrare in possesso di nuove dosi attraverso questa via. I dubbi sono diversi, la Commissione Europea ha bocciato l’ipotesi di acquistare i vaccini da terzi e ha consigliato di seguire il percorso indicato da Bruxelles in questi mesi. Il problema resta quello di un andamento più lento del previsto.