Coronavirus, tensione tra Stato e Regioni. Le ultime
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Coronavirus, Boccia alle Regioni: “Chi chiude le scuole si assuma la responsabilità”

Francesco Boccia

Alta tensione tra Stato e Regioni. Boccia ai governatori: “Noi vi abbiamo aiutato. Aspettiamo le vostre risposte”.

ROMA – Alta tensione tra Stato e Regioni. La decisione di chiudere le scuole in Campania non è stata condivisa dal ministro Boccia. Durante l’ultima Conferenza il titolare degli Affari Regionali ha ricordato che “i due pilastri da tutelare sono scuola e lavoro e se le ordinanze incidono su quegli ambiti, sarebbe più opportuno un raccordo tra Governo e Regioni“.

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Boccia alle Regioni: “Attendiamo delle risposte”

Un confronto, almeno secondo quanto riferito dall’Ansa, molto teso. “Massima disponibilità e massima trasparenza, chi ha bisogno di aiuto lo dica, ma questo va fatto prima di intervenire su lavoro e scuola. In questi mesi sono stati distribuiti ventilatori polmonari ovunque, così come confermato da Arcuri. Il problema è dove sono finiti i ventilatori, attendiamo risposte in tempo reali“, avrebbe detto il ministro Boccia ai governatori.

L’esponente dem si sarebbe soffermato anche sulla decisione di De Luca di chiedere le scuole: “Il presidente ha deciso di emanare una sua ordinanza e deve assumersi la responsabilità degli effetti. Noi siamo sempre stati al fianco di tutte le Regioni con materiali, ventilatori e risorse“.

Francesco Boccia
Francesco Boccia

Bonaccini frena: “Non pensiamo a nuove restrizioni”

Ipotesi di coprifuoco non confermata da Bonaccini: “Stiamo seguendo passo passo la situazione. Siamo pronti a intervenire con misure più restrittive, ma non abbiamo intenzione di farlo nell’immediato“.

Un freno alle indiscrezioni è stato messo anche dal ministro Speranza: “Il problema è serio, non possiamo nasconderlo. Ci sono istituzioni, scienziati che stanno lavorando. Facciamo le cose per bene“.

Arcuri: “Regioni non hanno attivato 1.600 posti in terapia intensiva”

Nel mirino del commissario Arcuri sono finite le Regioni. Come riportato dall’Ansa, al termine della Conferenza Stato-Regioni il manager avrebbe ricordato come “in base ai dispositivi forniti, dovevamo avere 1.600 terapie intensive in più che sono nelle disponibilità delle singole regioni ma non sono state attivate“.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 13:27

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