Coronavirus, Torino e Milano in ‘zona arancione’. Riprende lo shopping nelle due città: diverse le persone in strada.
MILANO – Primi giorni in zona Arancione per Torino e Milano. Dopo le misure restrittive per fermare l’epidemia, le due città hanno riaperto in vista delle festività natalizie nella giornata del 29 novembre.
Il cambio di zona dovrebbe far respirare le attività commerciali, mentre restano chiusi i ristoranti che possono effettuare solo l’asporto. La speranza per i locali è quella di poter nelle prossime settimane iniziare il servizio al tavolo.
Folla per lo shopping a Milano e Torino
A Milano e Torino è ripreso lo shopping. Nella giornata di domenica centinaia di persone si sono ritrovate nelle vie centrali delle città per iniziare gli acquisti in vista di Natale sfruttando il Black Friday.
Un piccolo segnale di normalità che potrebbe continuare nelle prossime settimane. La speranza è quella di avere maggiori libertà nelle prossime settimane, ma non si esclude la possibilità di ulteriori restrizioni per cercare di frenare gli assembramenti nel periodo natalizio.
Cirio, “Immagini inaccettabili”
“Quello che ho visto ieri in alcune vie a Torino è qualcosa che mi riporta con la mente in estate e non possiamo permettercelo”, ha dichiarato il Presidente della Regione Piemonte commentando la prima giornata in Zona Arancione.
“Quello che è successo ieri a Torino è qualcosa di inaccettabile […]. Questa mattina parteciperò al Comitato per l’Ordine pubblico e chiederò al prefetto interventi rigorosissimi. So che le forze dell’ordine hanno fatto tanto ma evidentemente non basta. I piemontesi si stanno comportando in modo serio, ma laddove ci sono situazioni che scappano di mano bisogna intervenire subito in maniera netta”, ha aggiunto Cirio ai microfoni di Radio Veronica One.
Torino e Milano in zona Arancione, cosa si può fare
Quella arancione è la seconda fascia di rischio. Come in zona rossa c’è il divieto di spostamento in altre regioni.
A differenza della zona a maggior rischio, i negozi potranno restare aperti fino alle 22. Sono sospese le attività di ristorazione come ristoranti e bar. Resta garantito il servizio di asporto (fino alle 22) e la consegna a domicilio.
Sono vietati gli spostamenti da e verso le zone in questione a meno che lo spostamento non risponda a motivi di comprovata necessità.
Sono vietati gli spostamenti in Comuni diversi da quello di domicilio o residenza, a meno che lo spostamento non avvenga per motivi di comprovata necessità.
Vengono sospese le attività dei servizi di ristorazione ma resta consentita la consegna a domicilio fino alle ore 22.00. Misure che non dovrebbero cambiare con il nuovo dpcm.