Stato di emergenza, il governo non formalizza la proroga (ma guarda al 31 ottobre)

Stato di emergenza, il governo non formalizza la proroga (ma guarda al 31 ottobre)

Coronavirus in Italia, al termine del Cdm il governo non formalizza la proroga dello stato di emergenza.

Il governo si appresta a decidere se prorogare o meno lo stato di emergenza legato alla diffusione del coronavirus in Italia. La discussione è stata affrontata in occasione del vertice a Palazzo Chigi del 22 luglio, ma nel comunicato stampa di fine lavori non ci sono riferimenti alla questione. Il governo di fatto non ha formalizzato la proroga dello Stato di emergenza per il coronavirus. Allo stato attuale delle cose terminerebbe quindi il prossimo 31 luglio, ma l’idea sarebbe quella di una proroga fino a fine ottobre.

Il vertice di maggioranza sulla proroga dello stato di emergenza. Si pensa a una proroga fino alla fine del mese di ottobre

Il premier aveva anticipato nelle scorse settimane la possibilità della proroga dello stato di emergenza. Le sue parole scatenato le polemiche delle Opposizioni ma anche di esponenti della maggioranza.

La discussione è arrivata nella serata del 22 luglio a Palazzo Chigi ma non se ne fa menzione nel comunicato stampa diramato al termine del Consiglio dei Ministri.

Allo stato attuale delle cose lo stato di emergenza termina il 31 luglio. Ma sembra che ci sia un accordo di massima nella squadra di governo per posticipare la scadenza alla fine di ottobre.

Resta da capire quale possa essere la strada scelta dal governo per arrivare alla conferma della proroga. Sicuramente l’intenzione di Conte è quella di coinvolgere il Parlamento, ma il tempo a disposizione è poco.

16/05/2020 Roma – conferenza stampa Presidente del Consiglio dei Ministri / foto Alessandro Serrano’/Pool/Insidefoto/Image nella foto: Giuseppe Conte

Le reazioni delle Opposizioni

In molti vedono nella proroga dello stato di emergenza un inevitabile motivo di contrasto tra il governo e le Opposizioni. Proprio quando la politica italiana dovrebbe compattarsi per preparare il piano nazionale da presentare all’Ue per il via libera ai fondi del Recovery fund. Il rischio è quello che il premier Conte e i leader del Centrodestra arrivino al giorno del confronto in un clima non propriamente costruttivo e collaborativo. Probabilmente anche per questo motivo il governo vuole passare in Parlamento prima di muoversi in maniera concreta per la proroga.

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