I cinque youtuber coinvolti nell’incidente di Casal Polacco rischiano le accuse di omicidio stradale e accusa di concorso colposo nell’omicidio.
Nella giornata di mercoledì, cinque youtuber hanno ucciso nell’incidente di Casal Polacco Manuel, bambino di 5 anni, a bordo di un Suv Lamborghini. L’auto sulla quale viaggiavano ha impattato contro la Smart guidata dalla madre della vittima. Le indagini sulla morte del piccolo Manuel sono passate ai carabinieri. Ieri i militari, su delega della procura, sono andati a casa di Matteo Di Pietro, indagato per omicidio stradale, Alessio Ciaffaroni, Vito Loiacono, Simone Dutto e Gaia Nota. I quattro erano a bordo della vettura e rischiano un’accusa di concorso colposo nell’omicidio.
E non solo. I militari si sono appropriati del materiale presente nella sede “Theborderline”, la società tramite la quale i cinque youtuber hanno organizzato la challenge che poi sarebbe stata caricata sul canale. Di Pietro potrebbe rischiare inoltre l’arresto anche per la presenza di cannabinoidi nel sangue.
Il sequestro dei telefoni e le videocamere di ripresa
Adesso si cercano le GoPro e le videocamere di ripresa con le quali i cinque ragazzi hanno registrato la sfida. L’obiettivo è quello di riuscire a comprendere se il resto dei passeggeri della vettura incitassero Di Pietro ad aumentare la velocità. Invece, nei telefoni sequestrati, si presterà attenzione ai messaggi che i ragazzi coinvolti si sarebbero scambiati.
Secondo alcuni testimoni, anche dopo il tragico impatto alcuni elementi del gruppo avrebbero continuato a filmare con le videocamere dei cellulari. Sempre secondo alcuni testimoni, i cinque giovani correvano ad alta velocità già da due giorni.