La sentenza della Corte Suprema Usa sul Civil Rights Act: “Vietato licenziare qualcuno perché gay o trans”.
WASHINTGON (STATI UNITI) – Storica sentenza della Corte Suprema Usa sul Civil Rights Act. I giudici hanno stabilito che nessuna persona può essere licenziata perché gay o trans.
La decisione è stata presa a maggioranza con il presidente della Corte, John Roberts, e il giudice conservatore, Neil Gorsuch, che hanno votato in favore di questa riforma. Una sentenza che avrà un impatto sugli oltre 8 milioni di lavoratori Lgbt in tutto il Paese.
La sentenza della Corte Suprema Usa
La sentenza è stata emessa dalla Corte Suprema Usa con il testo riportato da La Repubblica.
“Un datore di lavoro – si legge nel testo – che licenzia un individuo per il fatto di essere omosessuale o transgender licenzia quella persona per caratteristiche o azioni che non avrebbe messo in discussione nei membri di un sesso diverso. Il sesso svolge un ruolo necessario e indiscutibile nella decisione, esattamente ciò che il Titolo VII vieta“.
In Egitto si suicida un’attivista Lgbt
La sentenza degli Stati Uniti è arrivata poche ore dopo il suicidio di un’attivista Lgbt egiziana. Sarah Hegazi si è tolta la vita per i continui abusi subìti.
La ragazza nel 2017 era stata arrestata per aver alzato la bandiera arcobaleno al concerto della band libanese Mashrou Leila. Un’esperienza che ha segnato la giovane che non si era mai ripresa dalle violenze in carcere. Una scomparsa che ha provocato la dura reazione in tutto il mondo contro un Paese che continua ad essere al centro delle polemiche per un sistema carcerario molto duro.
E prima del suo gesto ha scritto una lettera indirizzata a tutti i suoi conoscenti: “Ai miei fratelli, ho provato a sopravvivere ma ho fallito. Ai miei amici, l’esperienza è stata dura e io ero troppo debole per lottare. Al mondo, sei stato davvero crudele, ma io ti perdono“.