Tensione a Torino durante un corteo anarchico. I manifestanti sono arrivati a contatto con la polizia. Diverse le auto danneggiate.
TORINO – Ritorna la paura a Torino per un corteo anarchico. Oltre mille persone sono scese in piazza Castello per protestare contro gli arresti negli ultimi giorni e lo sgombero dell’asilo avvenuto giovedì 7 febbraio 2019. La polizia, in tenuta antisommossa, è intervenuta con i lacrimogeni per evitare l’avanzata del corteo che non si è fermato arrivando al contatto con le Forze dell’Ordine.
Diversi i danni procurati da questi scontri: auto danneggiati, cassonetti bruciati, un portone del Comune sfondata, la vetrata dell’azienda Smat spaccata. Ma la paura non è finita visto che il corteo si sta spostando in zona non previste alla vigilia con il traffico che non era stato bloccato. Il bilancio è di quattro feriti, uno in grave condizioni, e 12 fermi.
Un petardo lanciato dagli anarchici ha portato al crollo del capannone del carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Nessuna persona è rimasta coinvolta.
Tensione e scontri a Torino, il vicepremier Salvini: “Per questi criminali la pacchia è finita”
La manifestazione era prevista tanto che gli agenti si erano schierati sin dal primo pomeriggio per cercare di far svolgere il corteo in modo pacifico. “La protesta di oggi – spiegava il questore Francesco Messina riportato da Repubblica – è una risposta ampiamente prevedibile e prevista allo sgombero di un centro sociale come quello, occupato da così tanti anni. Ma la democrazia è fondata su regole e sul rispetto di essere. Noi gestiremo l’ordine pubblico in una città abituata a confrontarsi con queste persone e lo faremo con la massima attenzione e la massima serietà. Non ci sono stati negli ultimi tempi elementi che hanno fatto alzare in alcun modo la tensione in modo spropositato“.
Sulla vicenda è intervenuto anche il vice premier Salvini: “Torino e i cittadini sono ostaggio di qualche centinaio di delinquenti dei centri sociali. Tutto il mio supporto ai torinesi e alle forze dell’ordine. Per questi criminali la pacchia è finita“.