Cos'è il salvabebè: tutto sul dispositivo antiabbandono obbligatorio
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Cos’è il salvabebè: tutto sul dispositivo antiabbandono obbligatorio

Rialzino auto

Obbligatorio dal 2019 per chi trasporta bambini minori di 4 anni, la legge prevede regole precise per il dispositivo antiabbandono. Vediamole.

Le vicende di genitori che abbandonano i piccoli figli in auto non sono purtroppo così rare come si pensa: l’ultima registrata in Italia, a giugno 2023, è finita in tragedia, con la morte di una bambina di 1 anno a Roma. Per evitare il più possibile casi come questi, lo Stato Italiano ha reso obbligatorio il dispositivo antiabbandono, conosciuto anche come salvabebè. Vediamo di cosa di tratta e le regole che deve rispettare.

Cos’è il dispositivo antiabbandono

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Il sistema antiabbandono è un dispositivo di sicurezza automobilistica, atto a prevenire l’abbandono involontario dei bambini a bordo dei veicoli. E’ un apparecchio di allarme, che si attiva in caso di allontanamento del conducente dall’automobile.

Da quando è obbligatorio e per chi

Il salvabebè è obbligatorio, secondo il Codice della Strada (art. 172, comma 1-bis), dal 7 novembre 2019, per coloro che trasportano un bambino di età inferiore ai 4 anni, su veicoli delle categorie M1, N1, N2 ed N3, che siano immatricolati in Italia o all’estero, ma guidati da conducenti residenti in Italia.

Tipologie di dispositivi antiabbandono

Il dispositivo antiabbandono può essere di diversi tipi, secondo quanto previsto dal decreto 122/2019 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti:

  1. può essere integrato già all’origine nel sistema di ritenuta per bambini, anch’esso obbligatorio
  2. può costituire una dotazione di base o un accessorio dell’automobile, compreso nel fascicolo di omologazione dell’auto stessa
  3. può essere indipendente sia dal seggiolino che dal veicolo

    E’ il caso quindi di soffermarsi soprattutto sulla tipologia numero 3: qualora si decida di non acquistare un nuovo seggiolino o qualora il salvabebè non sia compreso nell’automobile, è possibile acquistarne uno in autonomia, purchè sia conforme alle regole.

    Esistono diversi sistemi antiabbandono in commercio, molti sotto forma di cuscino con sensori di peso, che sono collegati a meccanismi di allarme, in grado di attivarsi nel momento in cui l’automobile viene spenta oppure quando il conducente si allontana.

    Attenzione però a quelli che funzionano in correlazione ad app, perchè seguendo un’interpretazione rigida della legge, lo smartphone non risulterebbe a norma, in quanto non svolge la funzione principale di allarme in caso di abbandono di bambini.

    Caratteristiche richieste dalla legge

    In ogni caso, il dispositivo antiabbandono deve avere delle caratteristiche ben precise:

    • deve attivarsi autonomamente ad ogni utilizzo, senza che il conducente debba svolgere alcuna azione
    • deve dare un segnale di avvenuta attivazione al conducente
    • il dispositivo deve segnalare l’abbandono con un allarme che attiri l’attenzione del conducente, ossia con un segnale visivo e acustico o visivo e tattile, che possa essere percepito all’interno o all’esterno dell’autoveicolo
    • se dotato di batteria, deve indicare quando raggiunge bassi livelli di carica
    • possibilmente, dovrebbe essere collegato di un sistema di comunicazione per l’invio automatico di messaggi e chiamate
    • non deve chiaramente intaccare le caratteristiche di omologazione del seggiolino o del veicolo nel quale viene apposto.

    Sanzoni

    Il mancato impiego di tale dispositivo comporta il pagamento di una multa dagli 83 ai 333 euro e la perdita di 5 punti sulla patente. Patente che può essere addirittura sospesa se si ripete l’infrazione due volte in due anni.

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    ultimo aggiornamento: 8 Giugno 2023 15:39

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