Cosa succederebbe se un asteroide precipitasse su Roma? La risposta con un simulatore gratuito che permette di osservare i devastanti effetti.
Immaginate un asteroide del diametro di un chilometro dirigersi verso Roma. Se colpisse la città, il risultato sarebbe catastrofico.
Secondo le simulazioni condotte dal “Asteroid Launcher” di Neal Agarwal, un tale evento formerebbe un cratere largo 18 chilometri e profondo oltre 700 metri, con oltre 1,2 milioni di persone che verrebbero polverizzate all’istante.
Questo scenario da film apocalittico, sebbene sembri uscito da un blockbuster di Hollywood, si basa su solidi dati scientifici e calcoli matematici.
Le conseguenze di un asteroide su Roma
L’impatto di un asteroide a Roma non si limiterebbe alla formazione di un cratere. L’evento genererebbe una palla di fuoco di 49 chilometri di diametro, uccidendo oltre 7 milioni di persone e ustionandone gravemente altrettante.
Gli abiti prenderebbero fuoco entro un raggio di 250 chilometri, mentre gli alberi verrebbero inceneriti fino a 400 chilometri dal punto di impatto.
L’energia sprigionata, come riportato da Initalia.virgilio.it, causerebbe un terremoto di magnitudo 8.2.
Queste simulazioni possono essere ripetute per qualsiasi luogo del mondo, che sia Milano, Bari, Palermo, Madrid, Parigi o New York.
Ogni singolo scenario è elaborato nei minimi dettagli dal sistema, richiamando alla mente film come “Don’t Look Up“.
Com’è nato questo simulatore
Neal Agarwal ha impiegato due mesi per realizzare il “Asteroid Launcher“, utilizzando le ricerche di Gareth Collins, professore all’Imperial College di Londra, e Clemens Rumpf, ex ingegnere della NASA.
Questi studi offrono una base scientifica solida per il simulatore, permettendo una rappresentazione accurata degli effetti di un impatto asteroidale.
“Adoro mettere in scena scenari apocalittici nella mia testa e ho sempre desiderato uno strumento che mi facesse visualizzare gli effetti di una catastrofe naturale“, ha dichiarato Agarwal a Motherboard.
“Penso che il mio strumento possa anche spingere le persone ad apprezzare di più le missioni che studiamo come deviare le traiettorie degli asteroidi che puntano verso la Terra.”