Cosa farà Mario Draghi con Alitalia? È un’azienda da proteggere o un’azienda da accompagnare nel cambiamento?
Con l’avvio del governo Draghi torna alla ribalta il caso Alitalia e in molti si chiedono cosa farà il nuovo governo con la newco e con la vecchia compagnia di bandiera.
Draghi, “Sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche”
In occasione del suo intervento in Senato, Mario Draghi ha parlato del mondo del lavoro e dell’Italia che sarà dopo l’emergenza sanitaria.
“Uscire dalla pandemia non sarà come riaccendere la luce. Questa osservazione, che gli scienziati non smettono di ripeterci, ha una conseguenza importante. Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi”.
L’indizio è chiaro. Nessuno sarà abbandonato ma non si procederà con un assistenzialismo fine a sé stesso.
Le imprese Zombie
Questo passaggio del discorso di Mario Draghi si lega a quello delle aziende zombie.
Nel rapporto Reviving and Restructuring the Corporate Sector Post-Covid del Gruppo dei Trenta in effetti si sottolinea come l’aiuto indiscriminato alle aziende possa trasformarsi in un peso insostenibile per i contribuenti. Un rischio che i Paesi non possono correre soprattutto in un momento economicamente delicato come quello che stiamo attraversando.
Draghi e Alitalia
Chiarito il Draghi-pensiero, la mente corre ad Alitalia, una realtà ormai in crisi da anni e che sopravvive (in qualche modo) grazie al sostegno dello Stato, che si è lanciato anche nella creazione di una newco.
Alitalia deve essere una realtà da sostenere e salvare o da accompagnare al cambiamento cambiando quindi rotta?
Una rivoluzione è difficile da immaginare. Il dossier della nuova Alitalia è ormai in una fase avanzata nonostante i dubbi dell’Unione europea, che ha chiesto all’Italia di dimostrare la discontinuità tra la vecchia Alitalia e la nuova compagnia. Detto ciò è anche difficile immaginare un aiuto costante a fondo perduto da parte dello Stato.
Al momento possiamo solo muoverci nel campo delle ipotesi e delle supposizioni, ma presto o tardi il governo dovrà prendere in mano il dossier. A quel punto sarà chiara la posizione del Presidente del Consiglio.