Il decreto Anticorruzione del Movimento Cinque Stelle è legge: ecco cosa prevede il provvedimento che dovrà sconfiggere i corrotti.
Superate le prove di Camera e Senato, il Decreto Anticorruzione, particolarmente discusso dalle opposizioni politiche, diventa legge. Ma cosa prevede il testo del provvedimento sponsorizzato dal Movimento Cinque Stelle?

Cosa prevede il decreto Anticorruzione
Tra le norme più importanti del decreto c’è il Daspo a vita per i corrotti e per i corruttori, che non potranno più rivestire incarichi pubblici.
Per la lotta alla corruzione, lo Stato potrà avvalersi dell’aiuto degli agenti sotto copertura che potranno mettere alla prova funzionari e imprenditori per incastrarli per reati contro la pubblica amministrazione
Il decreto Anticorruzione prevede inoltre un inasprimento delle pene (si passa da un massimo di tre a un massimo di cinque anni di reclusione) per le persone riconosciute colpevoli di reati contro la pubblica amministrazione.
Le persone condannate non potranno inoltre scontare pene alternative e non potranno ricevere permessi premio.
Stop alla prescrizione (dal 2020)
Dal 1 gennaio 2020 la prescrizione non sarà valida dal momento della lettura della sentenza di primo grado a prescindere se la sentenza porti alla condanna o all’assoluzione dell’imputato. Proprio questo provvedimento è stato uno degli scogli più difficili da superare anche alla luce dei contrasti tra la Lega e il Movimento Cinque Stelle.

La grazia per i pentiti
Le persone che si macchiano di reati di corruzione ma si autodenunciano e accettano di collaborare con le autorità entro quattro mesi dalla commissione del reato, non saranno punibili e perseguibili dalla legge.
Sì alle intercettazioni
Il decreto Anticorruzione permetterà inoltre alle autorità di effettuare intercettazioni anche in abitazioni private per mezzo dei trojan, che potranno essere installati su dispositivi elettronici al fine di registrare le comunicazioni.
Anche la politica nel mirino
Il decreto del Movimento Cinque Stelle mette nel mirino anche la politica con una serie di provvedimenti sui finanziamenti ai partiti. Ogni donazione di importo superiore ai cinquecento euro dovrà essere trasparente, ossia con la specifica di nome e cognome del donatore che, anche complessivamente, entro l’anno versano più di 500 euro.