Il decreto Reclutamento è stato approvato in Consiglio dei ministri. Ecco cosa prevede la misura decisa dal Governo Draghi.
ROMA – Il decreto Reclutamento è stato approvato in Consiglio dei ministri. Dopo diversi contatti tra le parti e una cabina di regia, il premier Draghi è riuscito a trovare un compromesso tra i partiti e ottenere il via libera nel pomeriggio di venerdì 4 giugno.
Cosa prevede il decreto Reclutamento
Andiamo a vedere nei dettagli cosa prevede il decreto Reclutamento approvato nel Consiglio dei ministri di venerdì 4 giugno 2021.
Rafforzamento della capacità amministrativa
Un passaggio del decreto riguarda i posti di lavoro nella pubblica amministrazione. Il provvedimento consente ai contratti di lavoro subordinato a tempo determinato di applicare la riforma dei concorsi pubblici e quindi la valutazione di titoli e la previsione della sola prova scritta digitale. La durata dei contratti sarà di 36 mesi e questi possono essere rinnovabili fino al 31 dicembre 2026.
Previsto, inoltre, l’inserimento dei professionisti ed esperti iscritti agli Albi su un portale in un apposito elenco vincolato al possesso di determinati titoli di qualificazione professionale. Infine, il decreto consente di fissare al 40% i posti dedicati a favore di chi abbia svolto incarichi a tempo determinato per lavorare al PNRR nei concorsi pubblici.
Transizione digitale
Per il supporto alla transizione digitale, il ministero potrà contare su un gruppo di 268 nuovi esperti. L’Agenzia per l’Italia digitale, inoltre, potrà assumere fino al 31 dicembre 2026 altre 67 persone con contratti a tempo determinato.
“Per il supporto alla transizione digitale, all’innovazione e alla cyber-sicurezza nella pubblica amministrazione, il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio potrà avvalersi di un contingente di 268 nuovi esperti. Queste risorse aggiuntive andranno a rafforzare l’unità dedicata alla progettualità del PNRR e a costituire le sette squadre operative che supporteranno tutte le amministrazioni sul territorio. Fino al 31 dicembre 2026, inoltre, l’Agenzia per l’Italia digitale è autorizzata ad assumere a tempo determinato un contingente di personale di 67 unità”.
Innovazione organizzativa della giustizia
Il provvedimento, inoltre, prevede la possibilità di reclutare un massimo di 16.500 unità all’Ufficio per il processo, nel periodo 2021-2024. Un passaggio per assicurare la celere definizione dei procedimenti giudiziari.
“Per assicurare la celere definizione dei procedimenti giudiziari, il Ministero della giustizia è autorizzato ad avviare le procedure di reclutamento di un contingente massimo di 16.500 unità di addetti all’Ufficio per il processo, nel periodo 2021-2024, in due scaglioni, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di 2 anni e 9 mesi per il primo scaglione e di 2 anni per il secondo. Analogamente, per assicurare la celere definizione dei processi pendenti al 31 dicembre 2019, la Giustizia amministrativa è autorizzata, in deroga alle norme vigenti, ad avviare le procedure di reclutamento, in due scaglioni, di un contingente massimo di 326 unità di addetti all’Ufficio per il processo“.
Di seguito il comunicato stampa pubblicato sul sito del governo.
Provvedimento atteso in Parlamento
Il provvedimento nei prossimi giorni è atteso in Parlamento per l’approvazione definitiva. Non sono attese particolari modifiche anche il decreto non verrà modificato molto rispetto a quanto deciso in Cdm.