Cosa prevede il decreto Sicurezza: dal Daspo urbano alle espulsioni

Dalla pistola taser al Daspo urbano passando per l’immigrazione: cosa prevede il decreto Sicurezza (o decreto Salvini).

Passato al Senato, il decreto Sicurezza ha fatto un importante passo avanti nel suo iter burocratico che dovrebbe concludersi entro la fine del 2018 per diventare poi effettivo dalle prime settimane del 2019.

Decreto Sicurezza e Immigrazione: meno irregolari e più espulsioni dall’Italia

Nel maxi emendamento presentato dalla maggioranza ci sono questioni che riguardano la sicurezza e la gestione dell’immigrazione. Per quanto riguarda il secondo tema è prevista l’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, un aumento dei tempi del trattenimento nei Centri per i rimpatri (si passa da tre a sei mesi) e l’espulsione dall’Italia per i cittadini stranieri condannati per terrorismo.

Sempre per quanto riguarda i migranti, i richiedenti asilo che commettono reati gravi possono incorrere nell’espulsione dall’Italia. L’accoglienza è prevista invece solo per le persone protette dai trattati internazionali e per i minori non accompagnati.

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I provvedimenti per le città: dal taser al Daspo urbano

Il decreto Sicurezza (o decreto Salvini come è diventato noto sui social network), prevede gli sgomberi degli immobili occupati, un rafforzamento della videosorveglianza e una collaborazione tra l’Antimafia e la Polizia Penitenziaria per raccogliere informazioni nelle carceri.

Il provvedimento prevede l’adozione del taser anche da parte dei Vigili Urbani, mentre misure restrittive interesseranno il noleggio di automobili e furgoni per evitare che possano essere usati dai terroristi per attaccare la folla.

A proposito di città, il provvedimento prevede un ampliamento delle zone che possono essere interdette alle persone colpite da Daspo urbano, come ad esempio i sospettati di terrorismo.

Il decreto Sicurezza, tra le altre cose, prevede anche nuovi fondi da destinarsi alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco.