Cosa prevede la riforma della Giustizia della ministra Cartabia. Il provvedimento potrebbe essere modificato in Parlamento.
ROMA – La riforma della Giustizia della ministra Cartabia è stata approvata in Cdm nonostante qualche tensione all’interno della maggioranza. Il premier Draghi ha chiesto ai partiti unità visto che il provvedimento è decisivo anche per il Recovery Plan.
Cosa prevede la riforma della Giustizia
La riforma della Giustizia tocca alcuni punti fondamentali per un tema che ormai da tempo è sulle pagine di cronaca italiana (e non solo). Nel provvedimento, come riportato dal Corriere della Sera, la ministra Cartabia ha deciso che “l’appello e il ricorso di legittimità diventano inammissibile per difetto dei motivi nei casi in cui non risultano esplicitamente enunciati e argomentati i rilievi critici rispetto alle ragioni di fatto o di diritto poste a fondamento della sentenza impugnata”.
La misura non prevede l’intervento “per garantire efficacia e uniformità nell’esercizio dell’azione penale e nella trattazione dei processi“, ma si conferma quanto comunicato alle Procure con le circolari. La partita più importante si giocava sulla prescrizione. Su questo tema alla fine è prevalsa la mediazione di Draghi. Si è deciso di estendere da 2 a 3 anni i tempi in appello e da 1 a 18 mesi in Cassazione.
Attesa per il passaggio in Parlamento
Il provvedimento, come detto, ha procurato diverse tensioni all’interno della maggioranza e c’è una grande attesa per il passaggio in Parlamento. Il MoVimento 5 Stelle potrebbe presentarsi diviso e non sono esclusi dei voti contrari a questa misura.
La mediazione, comunque, non sembra convincere neanche Italia Viva e Forza Italia. Il premier Draghi ha un po’ forzato la mano per avere il via libera. Per il presidente del Consiglio si tratta di un passaggio fondamentale anche per il Recovery Plan e per questo motivo si è deciso di approvarla subito senza ulteriori confronti all’interno della maggioranza.