Bar, ristoranti, palestre e piscine: cosa riapre in zona rossa. Le ipotesi in vista di maggio

Bar, ristoranti, palestre e piscine: cosa riapre in zona rossa. Le ipotesi in vista di maggio

Cosa riapre in zona rossa: le ipotesi in vista del mese di maggio. Le richieste delle Regioni al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico.

Dal mese di maggio inizia la stagione delle riaperture: si procederà con un lento, progressivo e significativo allentamento delle restrizioni. Un allentamento delle restrizioni che dovrebbe interessare anche la zona Rossa, almeno stando alla proposta avanzata dai Presidenti di Regione al Governo. Andiamo allora a veder, il base alla proposta delle Regioni, cosa riapre da maggio anche in zona rossa. Ovviamente tenendo a mente che la proposta dei Presidenti deve essere valutata dal Comitato Tecnico Scientifico e poi validata dal Governo. Tradotto, le regole del gioco potrebbero ancora cambiare.

Cosa riapre in zona Rossa (da maggio)

Nella proposta avanzata al governo, le regioni chiedono l’apertura a pranzo e a cena dei ristoranti, la riapertura dei cinema e la possibilità di rimanere al bar ad esempio per sfogliare un giornale o per giocare a carte, come avveniva prima. Inoltre si richiede la riapertura anche dei cinema e delle palestre. I Presidenti delle Regioni sostengono che, con attività di screening e testing, questi protocolli possono consentire la riapertura delle attività anche in zona rossa. Come? Ad esempio con la misurazione della temperatura corporea. Per quanto riguarda la zona Rossa si punta poi alla riapertura di alcune attività per il servizio alla persona, come ad esempio i parrucchieri.

Coronavirus

Fedriga, “Il governo può contare sulla massima collaborazione da parte delle Regioni”

“La Conferenza delle Regioni ha aggiornato le linee guida per la riapertura di alcune attività in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione. Si tratta di proposte elaborate dai Dipartimenti di prevenzione delle Regioni su cui chiederemo il parere del Cts che ci auguriamo arrivi il prima possibile per permettere al Paese, in modo progressivo e ferma restando l’applicazione del principio di massima cautela in termini di contenimento della diffusione del Covid-19, di imboccare la strada del ritorno alla normalità”, ha dichiarato il neo Presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga.

Lo stesso Fedriga ha poi parlato della possibilità di rivedere i protocolli per le attività di servizio alla persona, come ad esempio i parrucchieri, che con regole rigide potrebbero tornare a riaprire anche in zona Rossa.

“Su questo versante il Governo può contare sulla massima collaborazione da parte delle Regioni. Riteniamo infatti fondamentale che le istituzioni si muovano di pari passo con i cittadini, superando gradualmente la fase dei divieti e introducendo una nuova stagione di riaperture accompagnate da regole per evitare nuove impennate nella curva dei contagi. Stiamo infine valutando anche altre linee guida per le ulteriori attività produttive soprattutto in relazione alla revisione e al riscontro dei diversi scenari di rischio. Occorre poi verificare che alcune attività di servizio alla persona, quali parrucchieri ed estetisti, attualmente chiuse nelle zone rosse possano, con l’attuazione di rigidi protocolli, riprendere il loro lavoro in sicurezza”.

Il problema della circolazione delle persone in zona Rossa

Il problema principale sembra rappresentato dalla circolazione delle persone. In zona rossa si contrasta la diffusione del virus limitando la circolazione delle persone e le occasioni di contatto tra persone non conviventi. Riaprire parrucchieri, bar e ristoranti andrebbe a minare la strategia alle fondamenta.

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