Il governo incassa la fiducia al Senato ma non ha i numeri per andare avanti in maniera stabile e credibile: cosa succede adesso.
Superato lo scoglio del voto di fiducia alla Camera e soprattutto al Senato, la domanda è una sola: cosa succede adesso al governo? Gli scenari possibili e plausibili sono molti e si va dalle dimissioni del Premier Conte fino alla creazione di una nuova maggioranza di governo.
I numeri al Senato
Il voto di fiducia al Senato ha fatto guadagnare tempo al premier Conte. Che i 161 voti della maggioranza assoluta fossero pura utopia era chiaro già da tempo. Che il premier dovesse soffrire fino all’ultimo secondo per sapere se avesse più o meno di 155 voti forse non se lo aspettava nessuno. Il pallottoliere alla fine dice 156 voti a favore, 140 contrari e 16 astenuti. E gli astenuti sono di casa Italia Viva. È evidente che sommando i voti contrari a quelli degli astenuti verrebbe fuori un governo di minoranza a Palazzo Madama. Ma il calcolo non è così semplice. Non tutti i renziani si accoderebbero alla scissione. Qualcuno andrebbe a sostenere il governo. Il dato di fatto è che i numeri reali della nuova maggioranza ancora non si conoscono ma il dato di fatto è che siamo – almeno per il momento – di fronte ad una maggioranza particolarmente instabile.
Cosa succede al governo dopo il voto al Senato? Dalle dimissioni di Conte alla formazione di una nuova maggioranza, tutte le ipotesi
Arriviamo ora al nodo centrale della questione. Adesso che succede? Conte incontra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per illustrargli i suoi piani per il futuro e per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori per rafforzare la nuova maggioranza. Il Presidente del Consiglio ha i numeri per andare avanti ma non è nelle condizioni di governare, quindi nelle prossime due settimane dovrà portare a casa altri voti a favore. Di fatto ha guadagnato tempo. L’ideale sarebbe trovare almeno dieci persone volenterose, come minimo ne servono cinque o sei, anche perché il governo è passato al Senato anche grazie ai voti di tre senatori a vita che solitamente non prendono parte ai lavori. Si cerca e si cercherà in casa FI, dalle parti di Italia Viva e magari in casa Udc. Se la ricerca non dovesse avere un lieto fine il Presidente del Consiglio dovrebbe passare necessariamente per le dimissioni.
Resta da capire se con i nuovi voti a favore Conte possa cavarsela con un rimpasto o se debba confrontarsi con la richiesta di procedere con la formazione di un nuovo governo, pista che non piacerebbe particolarmente al Presidente del Consiglio.
Attenzione, Conte potrebbe anche decidere di andare avanti con questi numeri, ma sarebbe sempre appeso ai voti di Italia Viva. Se i renziani votano a favore il governo supera l’ostacolo, se votano contro il governo va sotto. E così, con questa Spada di Damocle sulla testa, evidentemente non si può andare avanti in maniera seria.