Emergenza coronavirus in Italia, cosa succede dal 7 gennaio. Si torna alla divisione a zone, sei Regioni sono a rischio.
Il 6 gennaio termina il decreto di Natale del 18 dicembre, quello approvato dal governo per la gestione dei giorni delle feste di Natale e Capodanno, con la stretta prorogata fino al giorno dell’Epifania, ultimo giorno con la zona Rossa a livello nazionale. Ma cosa succede dal 7 gennaio?
Emergenza coronavirus in Italia: cosa succede dal 7 gennaio?
Quella del 7 gennaio dovrebbe essere una data senza particolari sorprese, nel senso che la situazione dovrebbe tornare ad essere come quella di inizio dicembre ma con il ritorno in classe dei ragazzi delle superiori che torneranno alla didattica in presenza al 50%.
La divisione dell’Italia in aree di rischio
Dal 7 gennaio infatti si dovrebbe semplicemente tornare a sistema a zone, con la divisione dell’Italia in zona Gialla, zona Arancione e zona Rossa. Si attende quindi l’ultimo monitoraggio dell’Iss per disegnare la mappa epidemiologica del Paese.
In base all’ultimo monitoraggio a disposizione, Calabria, Liguria, Veneto, Basilicata, Lombardia e Puglia sono considerate regioni a rischio per il livello dell’indice Rt.
Va detto che proprio nelle ultime ore le Regioni sono tornate a chiedere al governo una revisione dei parametri analizzati per la divisione in aree di rischio. Una modifica al sistema di monitoraggio che ad oggi prende in considerazioni 21 parametri.
La riapertura delle scuola
Come anticipato, il 7 gennaio riaprono le scuole superiori per il ritorno alla Didattica in presenza al cinquanta per cento. Un primo passo significativo che consentirà anche di valutare l’impatto della riapertura degli istituti sui mezzi di trasporto e sulla trasmissione del virus.
Il coprifuoco
Ovviamente dal 7 in gennaio resta in vigore il coprifuoco dalle ore 22:00 alle ore 5:00 del mattino seguente, e la sensazione è che il provvedimento possa essere confermato anche dopo il 15 gennaio. Questo evidentemente rappresenterebbe un problema per ristoranti e pub. Che potrebbero essere costretti nuovamente alla chiusura anticipata alle ore 18:00.
Negozi e centri commerciali
Dal 7 gennaio i negozi riprendono la loro regolare attività anche se in vista dei saldi si potrebbe procedere con l’orario continuato fino alle ore 21:00. Resta da sciogliere il nodo dei centri commerciali. Al momento le regole prevedono la chiusura nei giorni festivi e prefestivi. Un duro colpo per il commercio.
Bar e ristoranti
I bar e i ristoranti riaprono i battenti ma fino alle ore 18:00. Inoltre resta il limite massimo delle quattro persone per tavolo e ovviamente si dovranno rispettare tutte le regole contenute nel protocollo di sicurezza.
Sport di contatto, palestre e impianti sciistici
Dal 7 gennaio per il mondo dello sport dovrebbe cambiare poco o nulla. La riapertura degli impianti sciistici infatti dovrebbe essere rinviata, mentre gli sport di contatto saranno ancora vietati. Non è esclusa la riapertura di palestre e piscine almeno per le lezioni individuali, ma la sensazione è che i primi segnali possano arrivare dopo il 15 gennaio.
Il nuovo dpcm
Il 15 gennaio potrebbe rappresentare invece una data più critica. Si tratta della data di scadenza del dpcm del 3 dicembre, quello con il quale sono stati disposti diversi divieti in vigore e soprattutto molte chiusure, come ad esempio quella dei bar e dei ristoranti, che prima del periodo di Natale erano comunque costretti ad abbassare la saracinesca alle 18:00.
Nel governo a breve inizieranno i confronti serrati per la preparazione del nuovo dpcm e la sensazione è che, alla luce dei numeri, molte delle restrizioni in vigore possano essere confermate, come ad esempio il coprifuoco e le limitazioni stringenti per le attività di ristorazione.