Dopo 30 anni di latitanza viene arrestato il boss mafioso Matteo Messina Denaro. Cosa potrebbe accadere adesso?
Il boss mafioso Matteo Messina Denaro è stato arrestato questa mattina dagli inquirenti dopo trenta anni di latitanza: lo hanno tradito le telecamere. Si tratta del boss mafioso di Cosa Nostra latitante di cui non si avevano più notizie dal lontano 1993. Cosa succederà adesso? Parlano gli esperti su cosa potrebbe rappresentare l’arresto del boss ricercato.
I pareri degli esperti
Il magistrato Nino di Matteo si augura che faccia una scelta di collaborazione. “Sarebbe davvero importante, una svolta decisiva nella lotta a Cosa Nostra. La collaborazione è auspiscabile nel momento in cui lo Stato dimostri di volerla, quella collaborazione. Se, come credo, Messina Denaro è a conoscenza di segreti importanti è importante che lo Stato faccia comprendere che non ha paura di affrontare determinate questioni”, ha dichiarato ai microfoni di Sky TG24.
Secondo Paolo Borrometi, giornalista dell’agenzia Agi, l’arresto di oggi potrebbe rappresentare un punto da cui partire per comprendere chi c’è davvero alla testa della cupola di Cosa Nostra. “Messina Denaro rappresenta l’anello di congiunzione con la vecchia mafia che si è saputa modernizzare”, anche se “probabilmente non era il capo della cupola di Cosa Nostra, era soprattutto il capo del mandamento di Castel Vetrano”.
Per Enzo Ciconte, docente di Storia delle mafie all’università di Pavia, “la stagione dei grandi latitanti oggi si è chiusa definitivamente, ma non è chiusa la storia della mafia”. Adesso si proverà a “penetrare nelle attività legali, aumentando il business e la penetrazione nei settori finanziari economici non solo della Sicilia”.
Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo ucciso dalla mafia il 19 luglio del 1992, sospetta invece che questa cattura possa essere legata ad una trattativa tra Stato e mafia. “La presa di Matteo Messina Denaro, a fronte della concessione di quei punti e del papello di Totò Riina, che ancora non erano stati soddisfatti, cioè abolizione all’ergastolo ostativo e quanto altro si sta sentendo e non soltanto in questi giorni”.