Un fattore fondamentale per misurare il benessere
Cos’è e come si calcola il tasso di disoccupazione? Consiste nel rapporto tra coloro che non hanno un lavoro e la forza lavoro disponibile nel paese.
Disoccupazione e inoccupazione: una differenza fondamentale
La disoccupazione è lo stato di chi, pur essendo in età lavorativa e in grado di svolgere un’attività produttiva, non ha lavoro. Rientrano in questa categoria coloro che siano stati licenziati o che abbiano semplicemente cessato un’attività lavorativa dipendente o autonoma. La disoccupazione di lunga durata è uno stato di disoccupazione che perduri da oltre 12 mesi.
Si definisce invece inoccupato chi non ha mai lavorato con un regolare contratto per lavoro subordinato e nemmeno in proprio. Risultano inoccupati ai fini delle statistiche anche coloro che hanno svolto attività lavorative in nero, poiché non hanno generato gettito fiscale utile allo stato. Sono considerati inoccupati anche coloro che pur non avendo svolto un’attività lavorativa in precedenza, non riescano a trovare lavoro pur cercandolo da oltre 12 mesi. Si parla in questo caso di inoccupazione di lungo corso e naturalmente colpisce in massima parte i giovani minori di 24 anni, che vengono però considerati inoccupati se cercano infruttuosamente un’occupazione da più di sei mesi.
Cos’è e come si calcola il tasso di disoccupazione?
Si tratta di un parametro statistico che misura la differenza numerica tra l’offerta di lavoro e la domanda di lavoro espresse da un paese in un determinato momento storico. A livello matematico si calcola in questo modo:
individui in cerca di lavoro
____________________________
forza lavoro
Si deve tener presente che chi lavora anche pochissime ore a settimana non è compreso tra i disoccupati, così come non lo sono gli inoccupati. Per questo motivo il tasso di disoccupazione tende a sottostimare l’effettiva quantità di persone che non siano in grado di sostenersi attraverso un’attività produttiva.