Bomba MPR‑500: guida GPS, penetrazione fino a 1 m di cemento armato, frammentazione controllata. Tutti i dettagli.
Negli ultimi anni, il Medio Oriente è diventato il teatro di una crescente tensione geopolitica, con Israele da una parte impegnato a contrastare l’avanzamento nucleare iraniano, con una particolare bomba. In questo contesto, l’Aviazione israeliana ha ottimizzato l’impiego di armamenti avanzati per operazioni mirate senza innescare escalation incontrollate. Uno di questi strumenti è la bomba guidata MPR‑500, un’arma nuova e sofisticata che combina precisione chirurgica e capacità di penetrazione, con l’obiettivo di colpire infrastrutture nucleari iraniane ben protette.

Tecnologie di guida e penetrazione della bomba MPR‑500
La MPR‑500 pesa circa 230 kg (500 libbre) e assomiglia per dimensioni alla MK 82, ma le sue prestazioni sono decisamente superiori. Grazie alla guida GPS, spesso supportata da sistemi come JDAM, Paveway II o Lizard, mantiene un margine d’errore inferiore ai 13 metri, garantendo una precisione sorprendente anche in contesti difficili. Diversamente da altre bombe a penetrazione, evita l’effetto “J”, ovvero la deviazione della traiettoria, assicurando un impatto diretto e una rottura del calcestruzzo con capacità di attraversare fino a un metro di cemento armato o strutture rinforzate.
Impatto tattico e strategia d’impiego
Un’altra caratteristica della MPR‑500 è la frammentazione controllata: il dispositivo rilascia circa 26.000 frammenti, generando un’esplosione localizzata e letale, ma riducendo al minimo i danni collaterali. Ciò la rende perfetta per obiettivi di livello secondario, permettendo attacchi stand-off, ovvero eseguiti da una distanza di sicurezza che preserva l’incolumità dei piloti e riduce l’esposizione a difese avversarie. Il risultato è un equilibrio tra efficacia offensiva precisa e gestione del rischio politico-diplomatico.
L’impiego tattico si inserisce in una strategia più ampia: colpire siti iraniani meno profondi, creare deterrenza e dimostrare la capacità operativa israeliana senza puntare ai bunker più protetti e profondi. Un approccio pensato per limitare un’escalation diretta, mantenendo al contempo forte pressione politica e militare sull’Iran.
Alla luce di questi elementi, la notizia principale e l’aspetto più rilevante è il seguente: Israele ha utilizzato la bomba guidata MPR‑500 — con margine d’errore GPS inferiore a 13 m, capacità di penetrare fino a 1 m di cemento armato e frammentazione calibrata — per lanciare attacchi stand-off mirati contro infrastrutture nucleari iraniane fortificate. Questa operazione rappresenta una combinazione di precisione tecnologica e prudenza politica, facendola emergere come un significativo messaggio strategico sulla scena internazionale. Il tutto come riportato da ilgiornale.it