Quando il bene pubblico è più importante della tutela della proprietà del singolo

Cos’è l’espropriazione per pubblica utilità? Si tratta di un istituto giuridico attraverso cui lo Stato prende possesso di un’area privata al fine di costruire opere pubbliche.

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Le prime leggi atte a regolare l’espropriazione per pubblica utilità risalgono all’Ottocento, ma sullo stesso nel 2001 è stato emanato un Decreto del Presidente della Repubblica che costituisce attualmente il più recente provvedimento su questo tema.

Gli articoli di riferimento

In Italia l’espropriazione di una proprietà immobile privata è consentita dal potere ablatorio di cui gode la pubblica amministrazione della Repubblica Italiana.

Nello specifico questo significa che in casi di reale e comprovata necessità l’amministrazione pubblica può avviare un provvedimento attraverso cui impone a un privato di sacrificare i propri interessi e i propri averi.

Ogni cittadino italiano è tenuto a un sacrificio di questo tipo dall’Articolo 2 della Costituzione Italiana in cui si legge: “La Repubblica […] richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”

L’espropriazione per fini di pubblica utilità rientra naturalmente nella solidarietà economica enunciata dall’Articolo 2.

Cos’è l’espropriazione per pubblica utilità e come si attua

L’espropriazione per pubblica utilità si attua nella maggior parte dei casi nel momento in cui si manifesta la necessità di costruire su un suolo privato un’opera pubblica o una parte di essa.

I vari testi di legge che in passato si sono occupati di regolamentare l’espropriazione risultavano di difficile comprensione se non addirittura contraddittori. Per questo motivo nel 2001 si è giunti alla ratificazione di un testo unico di legge che regolamenta l’intero processo. Il testo in questione è il D.P.R. 8 Giugno 2001 n. 327, integrato nel 2004 da una serie di norme speciali che hanno regolamentato l’espropriazione di pubblica utilità circa le infrastrutture per la produzione e la fornitura energetica.

Secondo l’Articolo 42, terzo comma della Costituzione e l’articolo 834 del Codice Civile l’espropriazione si attua correttamente sulla base di 2 principi indiscutibili:

  • legalità: l’espropriazione può avvenire solo nei termini e nei casi previsti dalla legge
  • indennizzo: lo Stato non chiede al proprietario dei beni espropriato un sacrificio totale dei suoi beni ma si impegna a corrispondergli un indennizzo proporzionato ma non necessariamente equivalente al valore del bene espropriato. Al privato che subisce l’espropriazione è riservato il diritto di chiedere una ridiscussione dei parametri di valutazione per definire una somma di indennizzo più congrua.

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ultimo aggiornamento: 30-03-2017


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