Cosenza, è morto l’uomo che si è dato fuoco davanti alla caserma dei Carabinieri

Cosenza, è morto l’uomo che si è dato fuoco davanti alla caserma dei Carabinieri

Il dramma si è consumato davanti alla caserma dei Carabinieri di Rende, Cosenza, dove un uomo si è dato fuoco.

Dramma a Rende, in Provincia di Cosenza, dove un uomo si è dato fuoco davanti alla locale caserma dei Carabinieri. L’uomo, un professore di 33 anni, è stato soccorso e trasportato in ospedale in gravi condizioni a causa delle ustioni riportate. L’uomo è morto dopo diciassette giorni di agonia in ospedale.

Cosenza, uomo si dà fuoco davanti alla caserma dei Carabinieri di Rende

Secondo le prime ricostruzioni della vicenda, l’uomo ha raggiunto la Caserma dei carabinieri in auto, poi è sceso dalla manica con una tanica in mano, poi si è cosparso di liquido infiammabile, probabilmente benzina, e si è dato alle fiamme. I primi a prestare soccorso all’uomo sarebbero stati i dipendenti di un’attività che si trova proprio nei pressi della stazione dei carabinieri. Non sono ancora noti i motivi che hanno spinto il soggetto a darsi fuoco proprio davanti alla caserma dei Carabinieri.

Carabinieri

L’intervento dei soccorritori

Immediato l’intervento dei soccorritori. L’uomo è stato trasportato in ospedale dove è stato ricoverato in gravi condizioni per le ustioni riportate su buona parte del corpo. Prima dell’arrivo dei soccorritori, l’uomo sarebbe stato soccorso da alcune persone che hanno assistito alla scena.

Il decesso

Dopo diciassette giorni di agonia in ospedale il 33enne è morto a causa delle gravi ferite. L’uomo, ricoverato in condizioni critiche, era stato traferito dall’ospedale di Cosenza a quello di Napoli

Le indagini dei Carabinieri: si indaga per ricostruire dinamica e movente

Sono in corso accertamenti da parte dei Carabinieri. Al momento non sono noti i motivi che hanno spinto l’uomo a darsi fuoco davanti alla caserma dei carabinieri. In un primo momento si era ipotizzato che l’uomo si fosse dato fuoco per protestare contro il Green Pass, ricostruzione smentita dai familiari del 33enne, che hanno fatto sapere che il docente era vaccinato con due dosi ed era in procinto di fare la terza dose di vaccino.