La Cassazione ha recentemente annunciato la conferma del carcere duro per Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al penitenziario di Milano.
È giunta la conferma: il detenuto Alfredo Cospito rimane con la condanna del 41bis. Lo ha riferito la Cassazione, dopo 9 ore di camera di consiglio. Stando a quanto appreso, attualmente l’anarchico si trova detenuto nel penitenziario dell’ospedale San Paolo di Milano a causa delle sue condizioni di salute.
Le manifestazioni contro il carcere duro
Cospito infatti avrebbe intrapreso uno sciopero della fame che ha causato un consistente peggioramento delle sue condizioni fisiche. In tutta Italia e in alcuni Paesi Europei sono nate delle manifestazioni affinché la giustizia modifichi la sentenza del carcere duro per Cospito.
A niente sono servite le bravate degli anarchici, in quanto al termine della camera di consiglio, iniziata alle 10 di venerdì 24 febbraio, è stata annunciata la conferma della sentenza. Alla luce di questa notizia, il boss degli anarchici ha annunciato che smetterà di prendere gli integratori e che è pronto a lasciarsi morire. “Spero che qualcuno dopo di me continuerà la lotta”, dichiara Cospito.
Fuori dalla Cassazione alcuni anarchici si sono riuniti per protestare contro la decisione. “Lo Stato democratico tortura con il 41 bis”, e ancora: “Il carcere uccide”, riportano alcuni striscioni delle persone che manifestano in strada.
Anche l’anarchico Lello Valitutti, alla Corte di Cassazione, ha pronunciato le seguenti parole con un megafono: “È finito il tempo delle manifestazioni e dei cortei. Da oggi inizia il momento della lotta. Non lasceremo morire Alfredo senza tentare il tutto per tutto. Lui mette in gioco la sua vita e noi mettiamo in gioco la nostra. Se Alfredo muore sarà l’inferno per i ricchi in questo paese, sarà lotta”. Durante le manifestazioni gli anarchici hanno anche ricordato “i compagni delle Brigate Rosse che sono al 41 bis”.