Cospito, manifestazione a Torino si trasforma in feroce protesta

Cospito, manifestazione a Torino si trasforma in feroce protesta

Le manifestazioni contro il carcere duro inflitto ad Alfredo Cospito hanno preso una brutta piega: lanci di petardi e sassi contro la polizia.

Continuano le proteste dei cittadini anarchici in solidarietà ad Alfredo Cospito, il detenuto condannato al 41 bis – il carcere duro – per le sue azioni anarchiche. Le manifestazioni si sono tenute a Torino, con tanto di lanci di petardi e pietre contro le banche e contro le forze dell’ordine. 

Attualmente, secondo le indiscrezioni apprese, il detenuto avrebbe messo in atto uno sciopero della fame per protestare contro la sua condizione. Il suo stato di salute risulta quindi piuttosto cagionevole. Cospito si starebbe anche rifiutando di assumere gli integratori, e per questo motivo il mese scorso – a causa della sua debolezza – è stato vittima di un incidente nelle docce del carcere nelle quali è scivolato ferendosi. 

Le manifestazioni 

Durante il corso delle proteste i cittadini anarchici hanno rotto vetrine di negozi, danneggiato auto e dato fuoco a cassonetti. Non sono mancati lanci di petardi e sassi contro le pattuglie. Inizialmente si sarebbe dovuto trattare di un corteo pacifico in segni di protesta contro il carcere duro inflitto al detenuto. Ma la manifestazione ben presto si è trasformata in una vera e propria protesta, un’orda criminale che ha disseminato distruzione. 

Stando a quanto riferito dal medico che ha in cura Alfredo Cospito, quest’ultimo “si sta deteriorando rapidamente, anche se il fatto che abbia ripreso a prendere almeno un po’ di zucchero la rende un po’ meno drammatica”.  

Il medico prosegue spiegando le condizioni cliniche del suo paziente: “Oltre ai liquidi, acqua e soprattutto tè, Cospito sta assumendo due cucchiai di zucchero e un cucchiaino di sale, mentre non prende più integratori e vitamine”. Cospito sarebbe “molto stanco e affaticato: è arrivato alla visita camminando sulle sue gambe ma si è subito seduto sul lettino”. 

Argomenti