Caso Cospito, il ministro Nordio: “Nessuna revoca del 41bis”

Caso Cospito, il ministro Nordio: “Nessuna revoca del 41bis”

Alfredo Cospito è stato trasferito dal carcere di Sassari a quello di Milano a causa delle sue condizioni di salute.

Continuano gli scompigli a lievllo internazionale in segno di protesta contro la condizione del detenuto Alfredo Cospito, costretto al carcere con la formula del 41bis. In questi giorni Alfredo Cospito è stato trasferito dal carcere di Sassari a quello di Opera a Milano. 

In questa particolare situazione il governo è intervenuto ribadendo che non si farà intimidire dalle gesta dei manifestanti anarchici. Nel frattempo le condizioni di salute del detenuto continuano a peggiorare, a causa di uno sciopero della fame iniziato più di cento giorni fa per protestare contro il 41bis.  

Secondo quanto appreso, Cospito avrebbe perso oltre quaranta chili. Le sue condizioni di salute già cagionevoli sono inoltre peggiorate a seguito di una caduta nelle docce del carcere di Sassari, a causa della quale l’uomo si è fratturato il naso ed ha avuto una forte emorragia.  

A fronte di questa situazione, il ministro della Giustizia nel governo Meloni, Carlo Nordio, è intervenuto ribadendo: “La tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità”, dice. Per quanto riguarda invece la misura cautelare stabilita per l’uomo, nessun passo indietro. Il ministro della Giustizia spiega all’interno del comunicato diffuso dopo il Consiglio dei ministri che “per la parte di propria competenza” ritiene di “non revocare il regime di cui all’articolo 41 bis”. 

Le proteste

Intanto continua l’orda di violenza a livello internazionale sulle misure cautelari prese nei confronti dell’anarchico Alfredo Cospito, condannato al 41bis . A Roma si stanno verificando numerose proteste contro le ambasciate di Barcellona e Berlino. Nella capitale italiana e nella città di Torino si stanno verificando numerose proteste e cortei.

Palazzo Chigi interviene

In risposta all’orda criminale messa in atto dai cittadini anarchici, è intervenuto il governo, attraverso una nota redatta da Palazzo Chigi. “Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia”.

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