Cospito presenta riscorso alla Corte europea dei diritti umani

Cospito presenta riscorso alla Corte europea dei diritti umani

L’anarchico Cospito presenta il ricorso alla Corte di Strasburgo perché condannato per un crimine che non esisteva.

Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame al 41 bis, non si da per vinto e presenta il ricorso alla Corte europea dei diritti umani, la Cedu. Nel ricorso a Strasburgo, i legali sostengono che sia stato violato un diritto di Cospito in quanto è stato condannato per un crimine che al tempo in cui è stato commesso, per la legge italiana non era riconosciuto come tale. Il ricorso punta alla sentenza della Corte di Cassazione dello scorso luglio che ha riqualificato il reato inasprimento il regime detentivo per l’anarchico.

La Corte di Strasburgo dovrà ora valutare se ci siano delle ragioni per rigettare o meno il ricorso dell’anarchico. Se verrà ritenuto ammissibile dai giudici della Cedu, sarà la stessa Corte a conunicarlo al governo italiano. Altrimenti si aprirà un contenzioso per cui le parti saranno chiamate a fornire determinate informazioni sulla ricevibilità e il merito del ricorso.

prigione

Le motivazioni del ricorso

I legali di Cospito hanno sottolineato che quando ha compiuto l’attentato alla caserma di Fossano “era consapevole che, a fronte di un fatto in cui non sarebbe stata arrecata lesione alla vita di alcuno, sulla base del diritto esistente sarebbe stato condannato al più per il delitto di strage comune”, per questo motivo non può essere condannato come “strage politica”.

Inoltre, “nessuno può essere condannato per una azione che al momento in cui è stata commessa non costituisce reato secondo il diritto interno e internazionale” e che “non può essere inflitta alcuna pena superiore a quella che era applicabile al momento in cui il reato è stato commesso” hanno aggiunto.