Per la Procura antimafia e antiterrorismo per l’anarchico Cospito il 41bis non è strettamente necessario. Il parere al ministro Nordio.
Il Dap, dipartimento di amministrazione penitenziaria avrebbe chiesto alla direzione nazionale antimafia una relazione riguardo all’anarchico Alfredo Cospito, sul suo regime carcerario. Per la Dna, Cospito non sarebbe strettamente tenuto a stare nel 41bis e ha aperto alla possibilità che possa tornare al regime di alta sicurezza con le dovute cautele. La Dna precisa che la decisione della ministra Cartabia nel maggio 2022 di applicare il 41bis è stata corretta.
Con le nuove circostanze si può valutare un cambiamento, ovvero la sentenza del tribunale di Roma che ha assolto alcuni anarchici cui si presumeva fossero stati gestiti da Cospito dal carcere. La Dna quindi apre ad una rivalutazione. La Procura di Torino, invece, ha dato il suo parere contrario alla revoca del 41bis per l’anarchico. Mentre la Corte di Cassazione si esprimerà il 24 febbraio sulla materia. Parere contrario alla revoca del 41 bis ad Alfredo Cospito è stato dato al ministero della Giustizia dal procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo.
Meloni: “Lo Stato non tratta con il terrorismo”
Il ministro Nordio ha sottolineato l’irremovibilità dello Stato su questa situazione. Anche la premier è intervenuta sull’argomento intervistata da Del Debbio a Palazzo Chigi in onda su Rete4 nella trasmissione Diritto e Rovescio. “Esattamente come abbiamo sempre detto che lo Stato non tratta con la mafia, lo Stato non tratta neanche con il terrorismo” dice netta Giorgia Meloni.
“Se stabilissi il principio che chiunque sta al 41 bis fa lo sciopero della fame e io lo tolgo dal 41 bis, noi domani quanti mafiosi avremmo che fanno lo sciopero della fame? E se non tiriamo fuori quei mafiosi che fanno lo sciopero della fame al 41 bis altrimenti ci fanno saltare le macchine, quante macchine salterebbero?” si chiede la presidente del Consiglio.
Inoltre, Meloni ricorda che non è stato evidenziato un dato interessante, ovvero che nel 1991 Cospito era già in carcere e decise di fare lo sciopero della fame e fu graziato. “Lo Stato lo ha graziato ed è andato a sparare a della gente” ricorda la premier sottolineando che non si tratta di una vittima bensì un anarchico condannato per il reato di strage ed è al 41bis perché in carcere trovava modo di comunicare con gli altri anarchici fuori e continuare la “lotta”. “Il 41 bis è un istituto preciso che viene preso in considerazione in base alla gravità del reato e alla capacità che si ha di comunicare con l’esterno e se c’è una pericolosità in quella comunicazione“, spiega Meloni.