Costantino Vitagliano racconta a Verissimo la sua lotta contro una malattia autoimmune: le ultime novità. Il video.
Costantino Vitagliano è tornato a parlare al pubblico, ma questa volta non per raccontare le luci della ribalta. Nel salotto di Verissimo, intervistato da Silvia Toffanin (che la scorsa settimana ha ricordato la scomparsa di Ylenia Carrisi), ha aperto il cuore su un capitolo intimo e doloroso della sua vita: la convivenza con una malattia autoimmune. Ecco cosa ha detto.

La scoperta della malattia di Costantino Vitagliano
“Quando ti capitano queste cose ti cambia tutto, la mia vita è cambiata“, ha detto Costantino, parlando del momento in cui ha scoperto di essere affetto da una malattia autoimmune. Un evento inaspettato che ha stravolto la sua esistenza. Ha raccontato di aver vissuto un periodo buio, difficile da accettare: “Ho dovuto affrontare quello che dentro di me era una situazione da non crederci“.
La malattia è di tipo autoimmune e, come lui stesso ha spiegato, si tratta di qualcosa di ancora poco conosciuto, tanto da renderlo un paziente coinvolto in trattamenti sperimentali. “Faccio da cavia alle nuove sperimentazioni“, ha detto.
Attualmente si sottopone a infiltrazioni di cellule staminali e iniezioni che sembrano aver fermato l’evoluzione del problema: “La macchia è quasi sparita. Stanno cercando di capire come tenerla a bada“.
Come sta e la terapia farmacologica
La malattia ha avuto un impatto forte anche dal punto di vista emotivo. “Io non piangevo mai, poi ho iniziato a piangere sempre“, ha confessato, spiegando di aver interrotto l’uso del cortisone a causa delle dosi elevate che stava assumendo. Le cure sono ancora pesanti: “Dal lunedì al mercoledì sto male perché mi iniettano dei farmaci che mi fanno stare male, dal giovedì alla domenica mi riprendo“.
Nonostante tutto, oggi Costantino sembra aver trovato una nuova consapevolezza. “Alcune situazioni (come la malattia) mi hanno fatto vedere la vita in un altro modo“, ha detto, sottolineando come oggi riesca a fare cose che per mesi aveva smesso di tentare: “Oggi sorrido e faccio quotidianamente cose che per otto mesi non riuscivo a fare, perché ero io che non ci provavo“. Un ruolo fondamentale nella sua ripresa lo hanno avuto la figlia e la compagna.