Costringe a spogliarsi, la fotografa e poi la violenta: l’orribile stupro

Costringe a spogliarsi, la fotografa e poi la violenta: l’orribile stupro

Adolescente condannato per stupro a Prestwick: costringe una ragazza a spogliarsi sotto minaccia di coltello e la fotografa.

Un adolescente è stato condannato a più di cinque anni di carcere per uno stupro avvenuto a Prestwick. Il ragazzo ha dichiarato di non ricordare l’episodio a causa dell’uso di alcool e droghe.

La giudice, come riportato da Sky News e Today.it, ha evidenziato il profondo impatto sulla vittima: “Vive ancora nella paura degli uomini“.

Violenta una donna in un parco a Prestwick: i fatti

Il tragico episodio ha avuto luogo a Prestwick, in Scozia, quando il giovane ha attaccato una coetanea in un parco pubblico.

Armato di un coltello, ha minacciato la ragazza costringendola a spogliarsi sotto la minaccia dell’arma. Non contento, l’aggressore ha scattato diverse fotografie della vittima nuda, prima di compiere l’atto di violenza sessuale.

Il ragazzo, identificato per motivi legali solo con le sue iniziali, è stato arrestato poco dopo il fatto e ha ammesso le proprie responsabilità durante il processo.

Nonostante l’ammissione di colpevolezza, il giovane ha cercato di giustificare il suo comportamento affermando di non ricordare l’aggressione a causa dell’abuso di alcool e droghe leggere, in particolare cannabis.

Non ricorda l’evento a causa dell’intossicazione da alcol e cannabis,” ha dichiarato il suo avvocato durante il processo.

Aggiungendo che il giovane: “Si è assunto la responsabilità delle sue azioni. Si è dichiarato colpevole e si vergogna completamente“.

L’impatto dello stupro sulla vittima

Durante il processo, la giudice ha ascoltato testimonianze toccanti sulla condizione fisica e psicologica della vittima.

La giovane, ancora profondamente traumatizzata, vive in uno stato costante di ansia e paura, particolarmente nei confronti degli uomini.

Vive ancora nella paura degli uomini. Non meritava che le accadesse questo,” ha sottolineato la giudice, evidenziando come le cicatrici emotive del crimine siano altrettanto gravi di quelle fisiche.

La giudice ha descritto il crimine come: “Così grave e di tale natura che la custodia cautelare è l’unico modo per affrontarlo“.