In Italia, i contagi da Covid-19 diminuiscono ma gli esperti avvertono: il vero impatto si vedrà dopo la riapertura delle scuole.
La settimana appena trascorsa, come riportato da Adnkronos.com, ha evidenziato una lieve diminuzione dei nuovi dei contagi di Covid-19 in Italia.
Si tratta di un trend che lascia ben sperare, ma con la riapertura delle scuole alle porte, gli esperti mantengono un atteggiamento prudente.
Covid-19, i dati di contagio e ricoveri: un quadro stabile
Il report settimanale – che copre il periodo dal 29 agosto al 4 settembre 2024 – riporta un’incidenza di 22 casi ogni 100.000 abitanti.
In calo rispetto alla settimana precedente, quando erano stati segnalati 26 casi per 100.000 abitanti. Parallelamente, l’indice di trasmissibilità (Rt) – basato sui casi che hanno richiesto ricovero ospedaliero – è sceso a 0,84, rispetto a 0,89 della settimana precedente.
Dal punto di vista dell’occupazione ospedaliera, i dati sono altrettanto confortanti. Al 4 settembre, il 3,4% dei posti letto in area medica era occupato da pazienti Covid.
Un valore sostanzialmente stabile rispetto al 3,6% registrato il 28 agosto. Anche l’occupazione dei posti in terapia intensiva è rimasta ferma allo 0,8%, un dato identico a quello della settimana precedente.
Il monitoraggio delle varianti e il ritorno a scuola
Il monitoraggio ha inoltre evidenziato la co-circolazione di diverse sotto-varianti di Covid-19, tra cui la KP.3.1.1, che sta attirando particolare attenzione a livello internazionale.
Secondo i dati preliminari relativi al mese di agosto, la presenza di questa variante sembra essere in crescita.
Tuttavia, al momento, non ci sono segnali di un impatto significativo sulla situazione epidemiologica generale.
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit e professore all’Università Tor Vergata di Roma, ha dichiarato: “Il Covid continua a circolare e il vero banco di prova lo avremo tra due settimane dopo la riapertura delle scuole. Ad oggi, la vera ripresa non c’è ancora stata“.
Secondo Andreoni, l’andamento attuale è legato anche al fatto che “molti erano ancora in vacanza“, mentre l’effetto del ritorno alle attività lavorative e scolastiche si potrà valutare solo nelle prossime settimane.