Stop alle messe in streaming: si ritorna alla normalità.
Le chiese italiane non sono più tenute a seguire le precauzioni per contrastare l’emergenza data dal Covid-19. La Conferenza Episcopale Italiana, guidata dal cardinale Matteo Maria Zuppi, ha deciso che tutte le attività legate alla chiesa, comprese le liturgie e le devozioni, possono riprendere come di consueto.
Basta norme anti-Covid: le conseguenze
La scelta della CEI è stata presa in seguito all’annuncio della fine dell’emergenza sanitaria globale fatta dall’OMS la scorsa settimana. Dunque, tornano molti riti in uso prima del Covid, come ricevere la comunione sulla lingua anziché solo sulle mani. Questo risultato era in parte atteso un anno fa, ma ha dato risultati insoddisfacenti. Ci vorrà del tempo prima di un vero ritorno alla normalità.
Dunque, è stato revocato il protocollo che imponeva ai sacerdoti di indossare maschere e di igienizzare le mani prima di distribuire l’Eucaristia e che incoraggiava i fedeli a riceverla con le mani anziché con la bocca. Questo protocollo era in vigore dal 1° aprile 2022.
Infine, è possibile ora riempire l’acqua nelle vaschette dell’acqua santa e riprendere la tradizione di stringere le mani durante il segno della pace. La CEI ha disposto la riduzione o l’interruzione della trasmissione in streaming delle celebrazioni. Molti fedeli hanno scelto di continuare a partecipare alle Messe online o in televisione dopo le serrate, anche se il calo dei praticanti nella comunità cattolica si è aggravato con la pandemia.
“Possibili norme di prudenza”: le parole della Conferenza
In merito all’emergenza Covid, i vescovi chiariscono che “resta salva la possibilità di disporre o suggerire alcune norme prudenziali come l’igienizzazione delle mani o l’uso della mascherina per la visita ai malati fragili, anziani o immunodepressi”.
Inoltre, la Cei ha così commentato la fine dell’emergenza: “È stato un tempo difficile in cui le nostre comunità cristiane sono state prossime con la preghiera e le opere di carità a chi ha sofferto. Inoltre, la Conferenza Episcopale Italiana ha ringraziato il personale sanitario, che ha messo a rischio la propria vita durante la pandemia.