Covid-19, come un farmaco anti-diabete ha salvato molte vite in pandemia

Covid-19, come un farmaco anti-diabete ha salvato molte vite in pandemia

Come un farmaco anti-diabete ha ridotto la mortalità da Covid-19 nei pazienti obesi e in sovrappeso durante la pandemia.

Negli ultimi anni, recenti studi sul Covid-19 suggeriscono che un farmaco anti-diabete – la semaglutide – potrebbe avere un impatto significativo sulla riduzione della mortalità tra i pazienti obesi e in sovrappeso affetti dal Covid-19.

Lo studio sul farmaco anti-diabete per combattere il Covid-19: i dettagli

La ricerca, riportata da Today.it, ha utilizzato i dati del vasto studio Select. Questo studio, che ha coinvolto oltre 17.000 pazienti, era inizialmente focalizzato sulla riduzione del rischio cardiovascolare nei pazienti con obesità e sovrappeso.

Finanziato dalla casa farmaceutica Novo Nordisk, lo studio ha fornito preziose informazioni anche sull’impatto della semaglutide in contesti pandemici.

I risultati indicano che i pazienti che assumevano la semaglutide avevano la stessa probabilità di essere infettati dal Covid-19 rispetto a quelli che non la assumevano.

Ma la differenza sta nel fatto che coloro che utilizzavano questo farmaco hanno sperimentato meno eventi avversi gravi e una riduzione dei decessi correlati al virus.

In particolare, l’infezione da Covid-19 è risultata essere la causa di morte non cardiovascolare più comune tra i partecipanti allo studio.

Tuttavia, tra coloro che assumevano la semaglutide, si è osservata una significativa riduzione di queste morti.

Le ipotesi degli studiosi e l’allarme sulla sicurezza

Gli studiosi non hanno ancora chiarito completamente come la semaglutide riduca il rischio di morte nei pazienti affetti da Covid-19.

Ci sono diverse ipotesi in campo: una delle più plausibili riguarda l’effetto del farmaco sulla perdita di peso.

Ridurre l’obesità e il sovrappeso potrebbe infatti diminuire la pressione sulle vie respiratorie e migliorare la risposta immunitaria, entrambi fattori cruciali nella lotta contro il Covid-19.

Un’altra possibile spiegazione è che la semaglutide possa avere effetti anti-infiammatori o influenzare direttamente il metabolismo del glucosio.

Tuttavia, per confermare queste ipotesi, sono necessari ulteriori studi. Gli esperti auspicano ricerche più approfondite per esplorare i potenziali meccanismi d’azione e comprendere meglio il ruolo della semaglutide nella gestione delle infezioni da SARS-CoV-2.

Nonostante i promettenti risultati ottenuti con la semaglutide, l’uso del farmaco ha sollevato alcune preoccupazioni.

Negli Stati Uniti, la Food and drug administration (Fda) ha emesso un avvertimento riguardo ai rischi associati all’uso inappropriato del farmaco, in particolare per quanto riguarda l’overdose.