Covid-19: variante KP.3.1.1 è oramai predominante, le regioni più colpite

Covid-19: variante KP.3.1.1 è oramai predominante, le regioni più colpite

Calano contagi e decessi da Covid-19 in Italia. La variante KP.3.1.1 è predominante. Report completo sulle regioni più colpite.

Nella settimana dal 7 al 13 novembre, in Italia si è registrata una diminuzione dei casi di Covid-19 e dei decessi. Secondo il bollettino della Cabina di regia ISS-Ministero della Salute, i casi segnalati sono stati 2.631, in calo rispetto ai 3.911 della settimana precedente.

I decessi totali sono stati 86, con una riduzione di 10 unità rispetto al periodo precedente. Il tasso di positività è sceso dal 6% al 4%, con un totale di 66.289 tamponi effettuati. La Lombardia ha registrato il maggior numero di nuovi positivi in valori assoluti, con 712 casi rispetto ai 1.019 della settimana precedente.

Coronavirus

Covid-19: calo dell’incidenza e andamento regionale

L’incidenza settimanale dei nuovi casi è in lieve calo nella maggior parte delle regioni italiane. Il Friuli Venezia Giulia ha evidenziato l’incidenza più alta con 8 casi ogni 100.000 abitanti, mentre Umbria e Sicilia hanno riportato i valori più bassi, con 0,35 casi per 100.000 abitanti.

Per quanto riguarda l’occupazione ospedaliera, il tasso di posti letto occupati in area medica è sceso al 2,3%, rispetto al 2,7% della settimana precedente. Anche l’occupazione delle terapie intensive è diminuita, passando dallo 0,8% allo 0,7%. L’indice di trasmissibilità Rt calcolato sui dati aggiornati al 13 novembre è stabile a 0,65.

Variante KP.3.1.1 predominante e andamento delle vaccinazioni

I dati aggiornati al mese di ottobre evidenziano la co-circolazione di diverse sotto-varianti, con una predominanza della variante KP.3.1.1. Inoltre, è in crescita la proporzione di sequenziamenti attribuibili al lignaggio ricombinante XEC. Nonostante la predominanza di questa variante, la campagna vaccinale anti-Covid fatica a decollare: dall’inizio della campagna 2024-2025 sono state somministrate 281.964 dosi, di cui 62.261 nell’ultima settimana. Questo ritmo di somministrazione è notevolmente inferiore rispetto a quello delle vaccinazioni antinfluenzali, che in regioni come Lombardia e Lazio hanno registrato numeri più elevati e un’adesione maggiore.

Gli esperti sottolineano che, nonostante il significativo numero di decessi da Covid-19 registrati quest’anno, la percentuale di persone vaccinate rimane bassa. Una delle ragioni potrebbe essere legata al fatto che molte persone hanno contratto la malattia durante l’estate, periodo in cui si è verificato un rialzo dei casi. Al momento, la campagna vaccinale anti-Covid non sembra ottenere il successo sperato, mentre quella antinfluenzale registra una risposta più incoraggiante.