Covid, l'allarme dei medici: "Gli ospedali rischiano di collassare"
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Covid, l’allarme dei medici: “Gli ospedali rischiano di collassare”

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Il sindacato dei medici Federazione Cimo-Fesmed ha lanciato un grave allarme legato alla situazione degli ospedali italiani.

Il Covid sta tornando a far paura. Il boom di contagi che stiamo vivendo negli ultimi giorni è veramente drammatico, con numeri importanti, che fanno pensare ad un’estate all’insegna della quarantena. Ma non è solo questo il problema: gli ospedali italiani non versano in una condizione positiva, anzi… starebbero rischiando il collasso. Questo l’allarme gravissimo lanciato da Guido Quici, presidente del sindacato dei medici Federazione Cimo-Fesmed.

L’allarme dei medici

“Se i ricoveri continuano a crescere con questo tasso, rischiamo di ritrovarci nuovamente con ospedali pieni di pazienti Covid e non possiamo permettercelo. Le strutture sono già a rischio collasso, i pronto soccorso sono intasati, abbiamo milioni di prestazioni da recuperare e le liste d’attesa sono interminabili. Il personale sanitario è stremato e insufficiente, ulteriormente ridotto dalle più che meritate ferie e dai contagi che tra gli operatori sanitari galoppano”. Questo l’incipit della nota di Quici, che fa riflettere sulla condizione degli ospedali italiani.

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I numeri legati ai contagi del personale sanitario sono i seguenti: negli ultimi 30 giorni sono 15.971 i casi registrati dall’Istituto superiore di sanità, a fronte dei 4.684 di 6 mesi fa. Comprendiamo la stanchezza dei cittadini e il loro desiderio di mettersi alle spalle l’emergenza, ma il virus non è sparito e dobbiamo continuare a rispettare le misure di prevenzione: mascherine al chiuso, distanziamento e igiene delle mani”.

I numeri di per sé al momento non sono allarmanti – afferma Quici – ma è il trend di crescita che ci preoccupa, perché rischia di ingessare ancora di più l’organizzazione degli ospedali e di rinviare ulteriormente l’assistenza ai pazienti non Covid. Vediamo troppe persone che sottovalutano il pericolo di contagio, non solo per la propria salute, ma soprattutto per chi rischia maggiormente una malattia grave e quindi il ricovero”.

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ultimo aggiornamento: 24 Giugno 2022 15:28

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