Emergenza Covid in Italia, lo shopping preoccupa il governo. Nuova stretta sui negozi per evitare gli assembramenti?
Il fine settimana del 12 e del 13 dicembre, il primo con l’Italia senza zone rosse, ha fatto scattare l’allarme shopping. In due giorni le vie delle maggiori città italiane sono state prese d’assalto dagli acquirenti a caccia dei regali di Natale. Da Milano a Roma, la situazione ha fatto suonare più di un campanello d’allarme e nel corso delle ore starebbe prendendo forma l’idea di procedere con una nuova stretta sui negozi.
Emergenza coronavirus, governo preoccupato dallo shopping
La chiusura dei centri commerciali nel fine settimana e l’orario prolungato dei negozi, aperti fino alle ore 21:00, non hanno sortito gli effetti sperati. Lo shopping resta un problema difficile da risolvere e complesso da gestire limitando i rischi legati alla diffusione del coronavirus.
Nuova stretta sui negozi?
Di fatto il governo è davanti ad un bivio. Procedere con una nuova stretta o allentare le misure restrittive. La prima via sarebbe – in linea teorica – quella più efficace dal punto di vista sanitario ma sarebbe anche un suicidio economico. Imporre altre restrizioni ai commercianti a dieci giorni dal Natale sarebbe folle a meno che non si abbiano le possibilità di mettere sul piatto ristori immediati e congrui. E l’Italia non è in queste condizioni. Allentare le misure restrittive in vigore, riaprendo ad esempio i centri commerciali, potrebbe avere l’effetto di diluire gli afflussi. Non sarebbe una soluzione al problema ma sicuramente in qualche modo potrebbe ridurre i rischi aumentando le alternative a disposizione per chi vuol fare shopping. Molti continueranno ad andare nelle vie del centro, molti andranno nei centri commerciali.
Riflessioni in corso nel governo
Il dato di fatto è che tutti nel governo hanno visto le immagini delle vie dello shopping delle principali città italiane gremite di persone, a distanza ravvicinata e con qualche mascherina fuori posto. Situazioni del genere evidentemente alimentano i rischi di una ampia diffusione del Covid, preludio alla temuta terza ondata che potrebbe spingere l’Italia verso un lockdown generale nel mese di gennaio.
Nel governo sono in corso riflessioni e valutazioni che saranno condivise con gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, che con il loro parere proveranno ad indirizzare l’azione di governo.