Stando al monitoraggio settimanale del Covid dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute, salgono le terapie intensive.
La situazione del Covid in Italia è ancora problematica: seppure lo stato di emergenza sia scaduto oggi dopo ben due anni, stando all’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute, la pandemia è ancora un problema serio per la salute degli italiani. Sebbene l’incidenza settimanale, a livello nazionale, sia lievemente in calo, con 836 casi ogni 100.000 abitanti – 12 casi in meno di settimana scorsa – le terapie intensive, i reparti e l’indice Rt aumentano.
Tra il 9 marzo e il 22 marzo 2022, l’indice Rt medio, calcolato sui casi sintomatici, è stato pari a 1,24. Rispetto alla settimana precedente, il dato è in considerevole aumento, a 1,12. Tale range supera la soglia epidemica anche nel limite inferiore. Questi livelli non sono mai stati così alti dalla fine di dicembre. L’indice di trasmissibilità Rt non era mai stato così alto nel 2022: l’Rt non superava il valore di 1,24 dalla fine di dicembre.
La terapia intensiva è al 4,7%, a livello di tasso di occupazione. Settimana scorsa, era al 4,5%. Sale anche il tasso di occupazione, a livello nazionale, in aree mediche: se una settimana fa era al 13,9%, oggi il dato è al 15,2%. Questo è quanto emerso dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute. La soglia d’allerta è fissata al 15%, e il dato attuale mostra un superamento di tale soglia.
La situazione delle regioni
A livello di singole regioni, l’Umbria mostra il dato più preoccupante, con l’incidenza pari a 1.314. La Puglia segue con 1.281, poi l’Abruzzo con 1.167. Il valore medio italiano, invece, è pari a 836 casi ogni 100.000 abitanti, come detto precedentemente. Il valore meno preoccupante è quello valdostano: 345 casi ogni 100.000 abitanti. A livello di occupazione dei posti letto, fa paura il dato umbro: 34,6%. Segue la Calabria (34,3%), un dato preoccupante rispetto al valore nazionale di 15,2%. Per quanto riguarda le terapie intensive, la Sardegna è al 10,3%. Segue la Calabria a 10,1%, poi l’Abruzzo a 8,8%. Il valore medio nazionale è pari a 4,7%.
La percentuale di casi rilevati tramite l’attività di tracciamento dei contatti diminuisce lievemente. Parliamo del 14% rispetto al 15% della scorsa settimana. La percentuale di casi di Covid rilevata tramite la comparsa di sintomi è stabile, al 37%. Vale lo stesso per la percentuale di casi diagnosticati tramite lo screening, al 49%. Questo è quanto emerge dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute.