Aumentano i casi di Covid in Gran Bretagna: anche in Europa potrebbe arrivare una nuova fiammata in autunno.
Mentre l’Italia si prepara all’ultima ondata di Covid con una nuova campagna vaccinale, alcuni Paesi – come la Gran Bretagna – registrano già numeri elevati di infezione. L’aumento dei casi sarebbe legato alla circolazione di nuove varianti e un calo della copertura vaccinale.
La campagna vaccinale in Italia
Gli ultimi dati registrati a seguito della diffusione della variante Eris, iniziano ad allarmare anche il nostro Paese. In vista di una nuova fiammata di Covid in autunno, il ministero della Salute ha già pianificato una nuova campagna vaccinale a partire da ottobre.
La novità è che vaccinarsi non sarà obbligatorio, ma resta consigliato soprattutto per i soggetti fragili e gli anziani, che potrebbero sviluppare forme gravi dell’infezione.
Il monitoraggio dell’andamento epidemiologico
In Italia, intanto, il ministero della Salute ha annunciato una nuova flash survey delle varianti del virus Sars-CoV-2 in circolazione, da condurre sui campioni di virus prelevati dal 21 al 27 agosto. Ci troviamo comunque “in una situazione di assoluta tranquillità”, senza “nessun allarmismo“ ma “anche nessuna sottovalutazione”, spiega il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero, Francesco Vaia.
Sulla base dei dati più recenti sull’epidemia in Italia, nell’ultima settimana c’è stata una riduzione del 4,4% dei casi positivi e del 16,4% dei decessi, mentre il tasso di positività segna un aumento dell’1,3%.
Quanto è pericolosa la nuova ondata Covid?
Tuttavia, secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie è “improbabile” che si possano raggiungere livelli simili ai picchi osservati in passato. Resta sempre una buona scelta vaccinarsi per evitare il contagio, soprattutto con la circolazione delle due nuove varianti.
Oltre alla variante Eris, responsabile dell’aumento dei casi e delle ospedalizzazioni in Gran Bretagna, ci sarebbe anche la variante XBB.1.5, detta Kraken: questa è comparsa di recente in un amminoacido che rende la trasmissione più facile. Infatti, l’Ecdc ha deciso di classificare le versioni del virus che hanno questa mutazione come “variante di interesse”.