Covid: aumento contagi e terapie intensive
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Direttore: Alessandro Plateroti

Nuova ondata Covid in Italia: cosa ci aspetta

Coronavirus Covid

In netto aumento nell’ultima settimana i contagi secondo i dati della Fondazione Gimbe.

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe nella settimana 28 settembre-4ottobre mostrano un vertiginoso aumento di contagi (+51,9%), verso l’alto anche la curva delle intensive (+21,1%) e si registra un balzo dei ricoveri ordinari (+31,8%), mentre la buona notizia è che calano dell’8,5% i decessi. I positivi sono in rilevante aumento rispetto alla settimana precedente. Dai 160.829 contagi della settimana precedente a 244.353, mentre scendono i decessi, passati da 307 a 281.

“Per la terza settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si registra un incremento dei nuovi casi, con una media mobile a 7 giorni di quasi 35 mila casi al giorno”. L’aumento riguarda tutte le Regioni (dal +18,4% della Sardegna al +132% della Valle D’Aosta) e tutte le Province tranne quella di Crotone (-2,4%): dal +9% di Cagliari al +132% di Aosta.

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Aumentano anche le reinfezioni del 17,8%, secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità. Tornano a salire anche le terapie intensive dopo due mesi di calo e anche un netto aumento (+31,8%) dei ricoveri in area medica. Gli ingressi in terapia intensiva sono quasi raddoppiati con una media mobile a 7 giorni di 21 ingressi al giorno rispetto agli 11″.

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Nuova ondata di Covid: senza vaccini e senza restrizioni

Gli esperti ipotizzano che la nuova ondata che sta determinando l’aumento di casi sarebbe dovuta a Cerberus, il nome tecnico BQ.1.1. Un dato in negativo è quello dei non vaccinati, sono 6,81 mln non vaccinati, 7,54 mln senza 3/a dose. Sono -10,9% i nuovi vaccinati. Di questi il 34,1% è rappresentato dalla fascia 5-11 anni. Cala il numero di non vaccinati anche tra gli over 50 che sono più a rischio di malattia grave (-9,7% rispetto alla settimana precedente).

Per quanto riguarda la quarta dose, il secondo richiamo, possono riceverlo subito 13,9 milioni di persone mentre le altre o lo hanno già avuto o sono guarite dalla malattia da meno di 120 giorni. “La netta ripresa della circolazione virale – spiega Cartabellotta – coinvolge l’intero territorio nazionale e sta già facendo sentire i suoi effetti sui ricoveri in area medica e, in misura minore, in terapia intensiva.”

Il problema secondo il presidente della fondazione è che la campagna vaccinale è sostanzialmente ferma all’inizio di questa nuova ondata e si sono abbandonate tutte le restrizioni.

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ultimo aggiornamento: 6 Ottobre 2022 14:58

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