Nuovo decreto Covid, la circolare con le nuove indicazioni sullo smart working. Le regole per la Pubblica Amministrazione e per il privato.
Con il decreto approvato il 5 gennaio, il governo torna ad incentivare lo smart working per contrastare la diffusione del Covid: “Il Consiglio dei Ministri è stato informato dal Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta che è stata adottata d’intesa con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando una circolare rivolta alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private per raccomandare il massimo utilizzo, nelle prossime settimane, della flessibilità prevista dagli accordi contrattuali in tema di lavoro agile“, si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito del governo.
Covid, la circolare sullo smart working: le regole per la Pubblica Amministrazione
Per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, la circolare prevede che la modalità ordinaria dello svolgimento dell’attività lavorativa resta quella in presenza ma con l’obbligo di rispettare le norme anti-Covid attualmente in vigore. Questo significa che le singole amministrazioni hanno la possibilità di organizzarsi autonomamente in base alle esigenze legate ad esempio alla quarantena, all’isolamento e all’andamento epidemiologico. È possibile quindi organizzare turni di lavoro su base settimanale, mensile o plurimensile tenendo conto anche dell’andamento dei contagi.
Le regole per il settore privato
Per il privato resta la possibilità di fare ricorso allo smart working seguendo le modalità semplificate, quindi senza accordo tra società e lavoratore dipendente. Questo significa che lo smart working può essere applicato senza accordi individuali e senza dover informare il Ministero e le autorità competenti. L’invito è a fare ricorso allo smart working per tutte quelle attività che effettivamente possono essere svolte da casa o a distanza.