Covid, cosa fare se si risulta positivi quando si è all’estero

Covid, cosa fare se si risulta positivi quando si è all’estero

Coronavirus e viaggi all’estero, cosa succede e cosa bisogna fare se si risulta positivi al Covid all’estero?

Nelle ultime settimane sono aumentate le notizie di italiani che sono stati bloccati all’estero a causa del Covid. Gruppi di persone rimasti bloccati per la positività di uno o più componenti della comitiva. Uno degli ultimi casi è quello dei ragazzi veneziani bloccati in Grecia. Ma cosa fare se si risulta positivi al Covid quando si è all’estero? Alcune informazioni utili arrivano dalla Farnesina. Il Ministero degli Esteri ha dato alcuni consigli pratici per potersi muovere con consapevolezza nel caso in cui ci trovassimo in questa situazione decisamente scomoda.

Cosa fare se si risulta positivi al Covid all’estero?

Il primo consiglio è quello di consultare il sito Viaggiare Sicuri prima di mettersi in viaggio. Sullo stesso sito, messo a disposizione dal Ministero degli Esteri, è possibile anche compilare un questionario con il quale è possibile ottenere informazioni mirate in base alle informazioni che comunichiamo. Si tratta di un questionario online che si compila in pochi minuti. Ovviamente si tratta di un questionario anonimo e le informazioni non vengono confermate.

Ricordiamo inoltre che per viaggiare all’estero è necessario avere il Green Pass, ossia la certificazione verde, che viene rilasciata in tre casi:

avvenuta vaccinazione
guarigione dal Covid
tampone con esito negativo effettuato nel corso delle 48 ore precedenti.

Ma andiamo al nocciolo della questione. Nel caso in cui si risultasse positivi al Covid prima del rientro, ad esempio al termo-scanner dell’aeroporto, il passeggero viene bloccato. Si procede con un tampone o un test per la ricerca del nuovo coronavirus. Nel caso in cui il test dovesse confermare il contagio, il soggetto resta in quarantena o in isolamento per due settimane, da trascorrere nel Paese in cui ci si trova, quindi quello nel quale si è andati in vacanza.

In ogni Paese il trattamento per i turisti bloccati a causa del Covid è differente. Cambia il tenore delle strutture, cambiano i costi, cambia ovviamente anche l’efficienza.

Ad ogni modo, nel caso in cui il Covid impedisca la partenza, è bene contattare la Farnesina per rendere nota la propria situazione.

Aereo

I consigli della Farnesina

Tutti coloro che intendano recarsi all’estero, indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, devono considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario.

In particolare, nel caso in cui sia necessario sottoporsi a test molecolare o antigenico per l’ingresso in Italia o per il rientro nel nostro Paese da una destinazione estera, si rammenta che i viaggiatori devono prendere in considerazione la possibilità che il test dia un risultato positivo.

In questo caso, non è possibile viaggiare con mezzi commerciali e si è soggetti alle procedure di quarantena e contenimento previste dal Paese in cui ci si trova”, si legge nella nota pubblicata dalla Farnesina.

“Tali procedure interessano, con alcune possibili differenze dovute alle diverse normative locali, anche i cosiddetti “contatti” con il soggetto positivo, che sono ugualmente sottoposti a quarantena/isolamento dalle autorità locali del Paese in cui ci si trova e che, a tutela della salute pubblica, potranno far rientro in Italia al termine del periodo di isolamento previsto. Si raccomanda, pertanto, di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità di dover trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi a COVID-19“, prosegue la nota del Ministero degli Esteri.

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