Covid, torna lo spettro delle restrizioni. Gb, “rischio 100.000 contagi al giorno”. Arriva il Green Pass?

Covid, torna lo spettro delle restrizioni. Gb, “rischio 100.000 contagi al giorno”. Arriva il Green Pass?

Il Covid torna a fare paura, allarme in Gran Bretagna: si rischiano 100.000 nuovi casi al giorno con l’inverno. In Russia scatta il mini-lockdown.

Il Covid torna a fare paura e l’Italia studia con attenzione la situazione del resto d’Europa e non solo: i casi più preoccupanti al momento sono Russia e Gran Bretagna, alle prese, per motivi diversi, con un nuovo aumento dei contagi. Putin ha già preso le prime contromisure varando un mini-lockdown, mentre da Londra al momento non arrivano segnali che lascino presupporre la reintroduzione delle restrizioni. Almeno nell’immediato.

Covid, aumentano i contagi in Gran Bretagna: si rischiano 100.000 contagi al giorno. E preoccupa la nuova mutazione della variante Delta

In Gran Bretagna la situazione è delicata e non semplice da analizzare. Parliamo del primo Paese ad aver avviato la campagna di vaccinazione di massa e del primo paese ad aver rimosso le restrizioni contro la diffusione del virus. Quindi, alla luce del secondo aspetto, l’aumento dei casi non sorprende. Anzi, la situazione rischia di peggiorare ulteriormente nelle prossime settimane.

Il Ministro della Sanita, Sajid Javid, ha fatto sapere nel corso di una conferenza stampa sulla situazione epidemiologica che la Gran Bretagna rischia di arrivare fino a 100.000 casi al giorno. Ma i dati da analizzare sono altri, evidentemente. I numeri più importanti in questa fase dell’emergenza sanitaria sono quelli relativi ai ricoveri in ospedale e ai decessi.

Arrivati al 21 ottobre è possibile affermare che ricoveri e decessi sono effettivamente in aumento ma in misura minore rispetto alle peggiori previsioni su quella che possiamo definire a tutti gli effetti come una nuova ondata. Al momento la situazione è allarmante ma c’è tempo per reagire e prendere le adeguate contromisure per evitare che l’inverno si trasformi in un dramma.

Alla luce della situazione non proprio semplice, aumentano i politici e i medici che chiedono a Johnson di reintrodurre almeno le restrizioni-base contro la diffusione del Covid. Al momento il premier non sarebbe intenzionato a prendere in considerazione la questione anche se nelle ultime ore sembra essere ritornata l’ipotesi di mettere in campo il Green Pass (per i vaccinati) e le mascherine al chiuso.

La nuova mutazione della variante Delta

A rendere ancora più delicata la situazione in Gran Bretagna è la diffusione della nuova mutazione della variante Delta, che sembrerebbe più contagiosa della forma tradizionale della variante Delta. Al momento la mutazione in questione è monitorata dalle autorità sanitarie internazionali. I dati forniranno indicazioni sulla rapidità di diffusione del virus, sulla letalità e sulla capacità di resistere ai vaccini.

Coronavirus

Coronavirus in Russia, stop al lavoro per sette giorni

Anche la Russia è alle prese con un aumento dei casi giornalieri e per questo motivo Mosca ha deciso di sospendere l’attività lavorativa per sette giorni, dalla fine di ottobre fino al 7 novembre. Questo per ridurre la circolazione delle persone e provare a ridurre la diffusione del virus e l’incremento giornaliero dei casi.

In Russia la situazione è decisamente diversa rispetto a quella delle Gran Bretagna. Vladimir Putin, parlando della situazione epidemiologica nel Paese, ha evidenziato che i numeri in termini di nuovi casi e decessi sono la conseguenza di una campagna di vaccinazione che stenta a decollare. Le persone vaccinate sono ancora poche, e questo ha effetti pericolosi soprattutto in vista dell’inverno.

La situazione in Italia

Come sottolineato anche dal Premier Draghi in occasione delle comunicazioni in Parlamento del 20 ottobre, in Italia la situazione è sotto controllo. L’estate questa volta non ha avuto ripercussioni in termini di contagi e anche la scuola non ha impattato sulla curva epidemiologica. La situazione ormai è stabile da settimane, i valori dei dati più importanti sono largamente sotto la soglia di rischio e non ci sono segnali che lascino presupporre un peggioramento della situazione.