Il Covid torna a preoccupare il mondo intero. Gli studiosi starebbero ideando un nuovo vaccino ancora più efficace.
Torna l’allarme Covid in tutto il mondo. L’Italia, al secondo posto nella triste classifica dei contagi del mese di agosto, dovrà probabilmente fare attenzione, così come gli altri Paesi, alla situazione in fase di progressione. In tal senso è anche tornato lo spauracchio mascherine che potrebbe rivedere tutte le persone essere obbligate a farne uso in pubblico. Nell’ottica di combattere una eventuale nuova ondata di contagi come in passato, gli studiosi e ricercatori sono all’opera per quello che si potrebbe definire un “vaccino potenziato”. Notizie incoraggianti in tale ottica arrivano dal Massachusetts Institute of Technology.
Covid, un nuovo vaccino in fase di studio
Dal Massachusetts Institute of Technology, i ricercatori starebbero modificando la progettazione dei vaccini allo scopo di renderli più efficaci. Gli studiosi hanno dimostrato di poter generare vaccini Rna Covid-19 che producono una risposta immunitaria più forte a una dose inferiore.
Tali lavori sono ancora in fase di studio con alcune prove eseguite, per il momento, solo sui topi. I test effettuati hanno rivelato che, quando somministrato per via intranasale, il vaccino ha indotto una maggiore risposta immunitaria rispetto alla risposta che si ottiene dalla tradizionale vaccinazione intramuscolo.
Di particolare rilevanzia gli adiuvanti, ovvero molecole di solito utilizzate per aumentare la risposta immunitaria ai vaccini che ancora non sono ancora state utilizzate in quelli a Rna. In questo studio, gli scienziati del Mit hanno ingegnerizzato sia le nanoparticelle che trasportano l’antigene Covid-19, sia l’antigene stesso, ma senza la necessità di un adiuvante separato. Tale processo, se sviluppo anche all’uso per le persone potrebbe portare grossi benefici.
Interessante anche quella che sarebbe la modalità di somministrazione. I ricercatori ritengono che “con la vaccinazione intranasale, si potrebbe uccidere il Covid sulla membrana mucosa, prima che entri nel corpo”. A spiegarlo meglio il dottor Daniel Anderson, professore presso il Dipartimento di ingegneria chimica del Mit, autore senior dello studio. “I vaccini intranasali possono anche essere più facili da somministrare a molte persone, poiché non richiedono un’iniezione”.