Covid, in Spagna seconda dose con Pfizer per chi ha ricevuto AstraZeneca

Covid, in Spagna seconda dose con Pfizer per chi ha ricevuto AstraZeneca

Spagna, seconda dose con Pfizer per under 60 che hanno fatto la prima con il vaccino AstraZeneca. Uno studio: mix sicuro ed efficace.

La Spagna supera AstraZeneca e procede con la somministrazione della seconda dose con Pfizer per gli under 60 che hanno fatto la prima dose con AstraZeneca. Il suggerimento delle autorità sanitarie resta al momento quello di non usare due vaccini diversi per completare il ciclo di vaccinazione, ma uno studio condotto proprio in Spagna mostra come somministrare la seconda dose di Pfizer per chi ha fatto la prima con il vaccino di Oxford possa essere addirittura conveniente per quanto riguarda l’efficacia del ciclo di vaccinazione e la resistenza al virus.

Vaccino Covid, in Spagna seconda dose con Pfizer per under 60 che hanno fatto la prima con AstraZeneca

Il Ministero della Sanità ha comunicato che le persone under 60 che hanno ricevuto AstraZeneca come prima dose faranno la seconda dose con Pfizer.

Si tratta di una decisione forte ma in linea con la posizione presa dalle autorità spagnole, che da settimane hanno fermato la somministrazione di AstraZeneca agli under 60 riservando la somministrazione di questo vaccino solo agli over 60. La decisione è legata agli eventi avversi rari registrati in Europa dall’inizio della campagna di vaccinazione. Eventi avversi gravi che hanno interessato principalmente soggetti di età inferiore ai 60 anni.

Vaccino Covid AstraZeneca

Lo studio

Lo studio condotto dall’Istituto di Sanità Carlos III dimostra che la somministrazione di Pfizer ai soggetti che hanno fatto la prima dose con AstraZeneca è sicura e aumenta la risposta immunitaria.

Fonte foto: https://www.facebook.com/Pfizer/

La posizione dei Paesi europei

Al momento la decisione di completare il ciclo con due vaccini diversi è stata adottata dalla Germania, dalla Francia e dalla Spagna, appunto. In Italia invece le autorità ancora non hanno dato il via libera al mix. Anche nel nostro Paese sono in corso degli studi sull’argomento, ma per il momento l’indicazione è quella di completare il ciclo di vaccinazione con lo stesso prodotto.

Il problema della terza dose

L’Italia rischia però di dover fare i conti con il problema della terza dose. Come confermato dal Professor Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, è ragionevole credere che che si debba procedere almeno con una terza somministrazione del vaccino. Il problema è legato al fatto che l’Unione europea ha deciso di non rinnovare il contratto con AstraZeneca. La scorta di dose non dovrebbe bastare per somministrare la terza dose a tutte le persone che hanno fatto il ciclo vaccinale con AstraZeneca. Quindi con ogni probabilità si dovrà trovare una soluzione alternativa.