Covid, “varianti più contagiose ma i vaccini riescono a fermarle”

Covid, “varianti più contagiose ma i vaccini riescono a fermarle”

I vaccini anti Covid svolgono un ruolo fondamentale nel neutralizzare le varianti del virus. Lo dice l’immunologo italiano Mantovani.

Come ben sappiamo, l’infezione da Covid-19 ha un’alta trasmissibilità. Difatti la pericolosità del virus non consiste nella sua sintomatologia, ma nella velocità di trasmissione in grado di colpire vaste aree istantaneamente. Ad oggi, in seguito alle mutazioni del virus, abbiamo riscontrato una trasmissibilità ancora più alta nelle varianti del virus.

L’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Rozzano, ha parlato dell’elevata trasmissibilità riscontrata nelle varianti Covid durante un’intervista a ‘La Repubblica’. Ha però spiegato che, nonostante l’elevata possibilità di contagio, i vaccini di cui oggi disponiamo sono in grado di neutralizzare la carica batterica riducendo al minimo i rischi connessi al Covid.

Secondo il professore, la situazione che attualmente si sta verificando in Cina è piuttosto preoccupante. “Le stime epidemiologiche indipendenti non sono coerenti con quello che viene dichiarato da quel Paese. Tutta – spiega il professore – la comunità scientifica pensa che non siano credibili, ad esempio, i dati di mortalità che vengono diffusi. Il punto è che i loro vaccini sono meno efficaci. Una nostra ricerca, coordinata da Maria Rescigno, ha valutato 7 vaccini in quattro Paesi diversi. Quelli cinesi testati nello studio non hanno la stessa capacità di indurre gli anticorpi di quelli basati sull’Rna messaggero”. 

Le varianti del coronavirus

Per quanto riguarda la preoccupazione relativa alle varianti, “nessuno di noi è in grado di dire se ne nasceranno di più aggressive. Dobbiamo preoccuparci per ciò che circola in Cina ma vorrei sottolineare che lo stesso discorso vale per l’Africa, di cui ora non si parla. Rientro da un viaggio in tre Paesi di quel continente con “Medici con l’Africa Cuamm” e la situazione è difficile. La popolazione è più o meno la stessa della Cina e la copertura vaccinale è bassissima. Di buono c’è che lì il virus ha circolato e la popolazione è giovane. Ma in generale, se c’è un’ampia fascia di cittadini non coperti e si verificano tanti casi possono nascere varianti”.