Sono in Italia le dosi di vaccini anti Covid inutilizzate potrebbero venire a costare ben 3 miliardi di euro per il Paese.
Continuano ad arrivare centinaia di milioni di dosi di vaccini anti Covid, che i Paesi europei sono costretti ad acquistare. Il problema è che, data la riduzione di casi e anche di vaccinazioni, gran parte di questi andranno sprecati perché inutilizzati.
Per questo motivo la Commissione europea viene esortata a rivedere i contratti stipulati con le aziende farmaceutiche in piena pandemia.
Sarebbero numerose le dosi che andrebbero buttate: solo in Italia si potrebbero raggiungere i 3 miliardi di euro. Anche se nei mesi successivi i tentativi di ritrattare sui contratti stipulati con le aziende farmaceutiche sembravano vani, adesso pare che Bruxelles stia iniziando a prendere in considerazione la possibilità di attuare un cambiamento per fronteggiare questo enorme spreco.
Le dosi inutilizzate in Europa
Tra i primi a chiedere alla Commissione europea di intervenire contro questo problema è stata la Polonia che, ad aprile scorso, si era rifiutata di pagare i vaccini ricevuti dalle case farmaceutiche. Questa protesta ha reso possibile la revisione delle condizioni contrattuali con Pfizer.
In Germania oltre 160 milioni di dosi vaccinali sono state dichiarate “inutili” dal ministro della Salute, Karl Lauterbach, che ha chiesto di ridurre, se non cancellare, gli ordini previsti fino al prossimo anno. La Francia invece, continua a sostenere il modello attuale tracciato dalla Commissione.
Tuttavia, è l’intera Europa a trovarsi faccia a faccia con questo fenomeno. In Italia le dosi inutilizzate potrebbero superare i 170 milioni, uno spreco che potrebbe costare al Paese 3 miliardi di euro. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, evidenzia che “lo spreco dei vaccini sarebbe difficile da far comprendere ai cittadini, anzi, rischierebbe di generare un senso di disaffezione nei confronti delle future campagne vaccinali”.
